Karate icon booktrailer

Booktrailer di Karate icon. Io sono Luca Valdesi, biografia ufficiale del pluricampione del mondo e d'Europa di karate

iarumasami's prodromal sight #1

Identificando il diverso con l’incubo (il mostro, classicamente terribile e orrorifico), esso percorre la linea immaginaria che unisce le più fantasiose visioni d’Oriente al placido paesino siciliano e inaspettatamente giunge ad Acquedolci...

Carnaval

L’esperienza di Carnaval si muove dalla parte opposta rispetto alla convenzione dell’offrire esattamente ciò che si vorrebbe vedere (la realtà quasi mai funziona così, neppure quella più visionaria), del "dover limare", il "dovere per forza aggiustare" per rendere "conforme a" un’aspettativa: viceversa, la sequenza audiovisiva è semplicemente l’espressione figurativa del carnevale che i miei occhi hanno veduto. L'intelletto (la mia anima) ha quindi drammatizzato il conflitto tra i due antagonisti (l'uno immobile e bianconero, l'altra dinamica, colorata e colorante), il loro incontro e poi ancora, forse, l'amore. La vita, ineluttabilmente.
Se c'è egoismo in una siffatta rappresentazione, d'altro canto non c'è convenzione, ma libertà assoluta da essa.

(torna) b same

«Bésame, b same, to be the same.
Nell’intimità della materia, sia essa polimerica piuttosto che plastica, le tre posizioni drammaticamente conflittuali di premio (lei), disfatta (lui) e dominio (l’altro) interagiscono al fattore comune della finzione.
L’indagine dei ruoli rivela che la diversità è solo apparente.
Oltre l’illusione della disuguaglianza, infinite bocche s’aprono per dire tutte la stessa parola, seppure con le più eterogenee cadenze: infiniti modi di cantare la stessa canzone».

(torna) b same rappresenta la naturale evoluzione del cortometraggio b same, protagonista di una travagliata vicenda conclusasi col diniego immotivato – da parte di una tra le più potenti case discografiche americane – della concessione del diritto di sincronizzazione di un brano musicale utilizzato per la colonna sonora.
Tale congiuntura, che da un lato ha irrimediabilmente pregiudicato la pubblicazione di b same, d’altro canto ha costituito il substrato concettuale di (torna) b same.

Facili forme

Il corso della relazione tra una donna e il suo mutevole compagno come sintesi della riemersione e del recupero della coscienza del sé. Gemma, rifiutando il rapporto con l’uomo, elegge a proprio partner un manichino acquistato per corrispondenza. Sin dall’assemblaggio, l’oggetto è avviato ad una intensiva parabola di umanizzazione che lo condurrà alla conquista dell’autonomia e della riconoscibilità sociale. La vita di Gemma procede all’insegna di una nuova, scorrevole ordinarietà, fino a che un giorno, rientrando a casa, ella si imbatte in una verità sconcertante. Fugge allora la donna, alla vista del manichino divenuto alfine uomo, simulacro di una caducità che ella stessa aveva in passato respinto.

Senza fine

Un eroe che non muore, il paladino della vita: questo è Ringo, storico alter ego di Jack Calabrese.

Jack canta la fantastica storia di Ringo: ironia fiabesca e capacità di sognare sono le chiavi della serenità di un eroe d’altri tempi che vive tra Acquedolci (in provincia di Messina) e il Nevada (anch'esso in provincia di Messina, a quanto pare). Perché la distanza, come la morte, è solo un’illusione.

La bestia

In questo breve videoracconto tratto dal romanzo Ravavindrano vi racconto una delle mie più intime e deliranti visioni:

POR[N]JECT

Just a por[n]ject.

Le pietre e il cielo

«Esistono innumerevoli resoconti dell’apocalittico terremoto che all’inizio del secolo scorso distrusse Messina, Reggio Calabria e i paesi distribuiti lungo lo Stretto, uccidendo non meno di centomila persone. Ma dal punto di vista della spettacolarità del catastrofico evento è una tomba, nel cimitero di Sant’Agata di Militello, a esprimere la rappresentazione più efficace. La tomba reca il nome dei Liotta e racconta – propriamente racconta – la terribile fine di una famiglia nel terremoto del 27 dicembre 1908.
Di fronte a quel monumento funebre si ha la conferma che non vi può essere racconto scritto o documento fotografico che possa competere, nel suscitare orrore e pena, con un’immagine creata ad arte».

[Da L’Isola senza ponte. Uomini e storie di Sicilia – La messa in scena della morte. Matteo Collura 2007. Ed. Longanesi].

“Sono talmente folle da sembrare normale”