Gaetano Di Giorgio

Presentazione a cura del prof. arch. Amelia Sciascia

Dio esiste? Il prof. Gaetano Di Giorgio ne è certo. Non lo crede, Gaetano lo sa. E lo testimonia.
Con una coerenza e una naturalezza che a volte lo espone e lo isola, più spesso gli attira stima ed empatia, sempre lo colloca in una dimensione di alterità che non sfugge a chiunque lo conosca anche superficialmente.
In questo scritto che ho avuto il piacere di leggere e il privilegio di trascrivere in formato digitale egli spiega il suo convincimento di fede con un ragionamento articolato che si dipana dalle sue vaste ed appassionate letture scientifiche e prosegue sul filo delle sue personali riflessioni ed associazioni logiche univocamente dirette a ricercare una plausibile verità ultima, una chiave o una ratio che riunifichi quanto l'Uomo ha prodotto di buono e di assai meno buono nel suo percorso millenario e insieme fornisca un pronostico o, meglio, un affidabile vaticinio sul futuro che ci attende.
Questo futuro Gaetano lo sa positivo e favorevole all’uomo. Mi auguro che così sia.
Non sta a me, agnostica e pure alquanto ignorante sull’argomento cristologico commentare un ragionamento che sono lungi persino dall’avere compreso del tutto, devo pertanto disattendere la sua affettuosa richiesta di prefare il suo scritto perché non ho abbastanza improntitudine per farlo.
Mi onora tuttavia e volentieri accedo - non senza molte perplessità e dopo aver inutilmente offerto alla sua valutazione molte e incontrovertibili ragioni avverse - alla richiesta di far seguire al suo scritto uno scritto mio perché ritrovo in questa singolare idea di Gaetano tutto il candore del testimone, discreto e gentile, che lui è della sua fede e della sua idea del mondo.
Nel suo mondo, pervaso di armonia infinita, c'è spazio e valore pure per l'opinione del signor nessuno su uno scritto cui, al di là della condivisione nel merito, non si può non riconoscere la cifra nobile della passio e della Humilitas.
Come amanuense ho posto ogni cura perché la versione digitale dello scritto e degli schizzi restasse fedele alla freschezza e alla colloquialità del manoscritto su cui ho lavorato. Spero di esserci riuscita e che poco sia andato lost in traslation.

Amelia Sciascia

Da Gaetano Di Giorgio al prof. Roberto Guidorzi, ordinario presso l'Università di Bologna - Dipartimento di elettronica informatica e sistemistica.

Carissimo Roberto,
inizio questa sera a scriverti questa mia lunga relazione che ha l'ambizione di incuriosirti e magari di affascinarti se quello che riuscirò a sintetizzare in queste pagine avrà la valenza adatta a rendere concludenti le mie idee.
Uso la maniera amanuense poiché ho troppo rispetto per i soggetti che tratterò per affidarli alla fredda battitura meccanica.
La scrittura con la matita è per la cancellazione e per evitare la perdita di tempo di ricopiare in "bella".

Intitolerò la presente:

LA FINE DEL MALE

Potrebbe darsi che in base alla "singolarità" dei concetti, chiamiamola così, io rischi di perdere il tuo saluto: eppure sono convinto che ho buone probabilità di coinvolgerti, in quanto avverto una tua certa inclinazione verso le "frontiere dell'impossibile".
Verso cioè: il senso della nostra vita e il suo fine ultimo.
Espliciterò subito, così magari ti evito il fastidio di continuare la lettura, l'obiettivo di questa teoria che di seguito esporrò: "non solo l'evoluzione dell'umanità ma la modifica dell'intero Universo".
Eppure tutto ciò è accanto a noi.
La Superficialità, che tu hai genialmente citato, sommerge di entropia l'umanità e cela la vera natura del mondo. Religioni, Arte, Filosofia, Matematica hanno illuminato, nella storia, sentieri permeati di sensibilità, tuttavia non bastevoli a svelare la vera natura dell'Essere né a coinvolgere a questo fine la mente umana nella sua globalità.
Ora, anno 2007, noi, testimoni dei nostri giorni e di quelli trascorsi, che possibilità abbiamo di ricostruire il mosaico degli eventi assoluti e di decifrarne la natura?
Il puzzle è apparentemente impossibile da ricostruire; per comprenderlo nelle sue poliedriche facce della stessa medaglia, non esiste una scienza apposita, un linguaggio cioè capace di esprimere attraverso un unico idioma tutte le lingue della terra.

1. L'IDIOMA DEL VILLAGGIO GLOBALE

La costruzione dell’idioma del villaggio globale, penso debba ritenersi una tappa obbligata verso un diverso modo di indagare la Realtà.
Dalla nostra, abbiamo le macchine e l’annullamento delle distanze terrestri. Contro di noi gli stereotipi e cosa molto ardua da superare, il condizionamento del corpo fisico che ci fa compagnia! È ormai provato che questo si adatta a ciò che vogliamo noi; hai tu desiderato approfondirti nello studio della matematica? Ora la si legge persino nel tuo volto; vuoi cambiare e dedicarti al lavoro nei campi? Dovrai adattarti, ma ci riuscirai, dovessi starci tre generazioni.

La mente e il corpo seguono le nostre scelte, dalla conquista della posizione eretta nelle savane africane per potere guardare al di là di esse, alla interdizione verso la sensibilità mistica che caratterizza la persona occidentale, specie in questi ultimi due secoli (in particolare dalla Rivoluzione Francese in poi; penso che questa sia stata forse il peggiore abominio ideologico degli ultimi secoli: provocata dall'esasperazione del popolo francese, la Rivoluzione risponde ad un'ottusa politica di una cinica èlite in termini di ideali fintamente sociali: delle autentiche mostruosità! Tali da determinare una spirale di olocausti che ha interessato tutto il pianeta, annichilendo spiritualmente e fisicamente interi popoli. In proporzione, lo sterminio piu grande si è avuto nella Cambogia di Pol Pot; nel suo farneticante progetto politico, il dittatore si è ispirato per la sua rivoluzione comunista direttamente alla Rivoluzione Francese: perse la vita un terzo della popolazione cambogiana).

Al massimo livello di perfezione, l'evoluzione ci regala il corpo umano che è la meraviglia di noi stessi, attraverso la sua celebrazione riusciamo a dedurre le più eleganti silouettes dinamiche, ricche di simmetria nonché di amorevole ricerca di perfezione, da sempre legata a ciò che è "al di sopra di ogni nostra fantasia" (Dio). [Anselmo d’Aosta, Arcivescovo di Canterbury]

Ma da dove proviene effettivamente il corpo umano? Il suo perfetto adattamento al mondo fisico e la sua capacità di interagire con esso sono equivalenti in tutti gli aspetti della "Natura"? Esiste la possibilità di un'ulteriore evoluzione verso Dio?
Le teorie che valsero il Nobel a Jacques Monod circa "il caso e la necessità", alla luce delle più recenti considerazioni, appaiono anacronistiche, superate.
È il caso, appunto, di cercare soluzioni in luoghi apparentemente lontani dal problema , un po' come la muffa e la penicillina tanto per intendersi, solo che in questo caso è unicamente con l'interazione tra i linguaggi che si può far luce sull'Enigma Infinito; connettere insieme, in parallelo, non solo le conoscenze di tutta l'umanità, ma la razza umana stessa. È proprio essa, testimonianza d'infinito, il motore del mondo? Frammenti divini inconsapevoli della loro natura?

È l'istinto a propormelo, prima ancora delle considerazioni razionali che sono, sempre prima per intuizione che per logica, solo una percentuale della realtà. A questo proposito aggiungo che per iniziare il lavoro di assemblaggio degli idiomi, bisogna essere inclini a considerare senza senso il termine SOVRANNATURALE in quanto probabilmente È TUTTO UN MIRACOLO!

Frutto di volontà e di progetto ma principalmente di Amore. Quindi, quando parlerò di natura lo farò in senso lato più che stretto, a meno che non specifichi il particolare che andrò trattando. Nell'evoluzione scientifica post-illuminista la scelta della volontà di creazione più che del caso che crea, è conseguenza delle affascinanti scoperte in vari campi, che nell'ultimo trentennio, hanno avvalorato sempre più questa tendenza; tra l'altro, come ti accennavo al telefono, essere incline a considerare la Creazione un atto di volontà è anche conseguente alla informatizzazione di dati tra loro eterogenei; dalla risultante di sintesi di equazioni non lineari si genera un esito imprevedibile (tu mi insegni!). L'Effetto Farfalla, proprio delle teorie caotiche, ci suggerisce che anche il caso è frutto di volontà. Con questo non voglio presumere di volerti chiedere l'equazione di Dio ma suggerire che, al di là della nostra possibile fede, esiste una sempre più consistente "prova del nove" scientifica.

Da ora in poi quindi proverò a considerare la Volontà come fattrice del tutto e indagherò tuttavia sull'orizzonte degli eventi in modo non entusiasta ma contemplando i diversi scenari usando più che la logica, la sensibilità e l'intuizione, oltre che l'esperienza personale. La domanda spontanea circa l'esistenza della Coscienza è: è questa slegata dal corpo? Che senso ha un corpo capace di interagire con l'infinito che rimane legato a vincoli di libertà che ne ostacolano quasi completamente il movimento? Siamo talmente chiusi nelle nostre simmetrie da aver bisogno di razzi dietro il sedere per alzarci in volo! (A parte il fatto che ritengo ci sia molto più infinito nel cervello di un pettirosso che negli spazi siderali!) Ma forse questa è solo una situazione di ripiego che implica soluzioni di ripiego.

La domanda che mi pongo è se noi uomini non abbiamo sbagliato tutto! O almeno, se non abbiamo sbagliato quando, vicini alla verità, per pigrizia, indolenza, e superficialità siamo stati così patologici da rituffarci puntualmente nel banale: il disordine! Cos'è il disordine? La proprietà, tanto l'egoismo quanto l'altruismo imposto, il tornaconto, la Patria, la bandiera, l'onore… Tutto ciò è intriso col sangue dei fratelli, siano essi uomini, animali, piante o cose inanimate; il Male è comunque una componente inscindibile da questo Universo ma… noi possiamo annullarlo! Cambiando così anche l’essenza della realtà in cui il male è necessario. Noi! Tutti! Siamo insuperabili perché noi stessi! La voce di ciascuno è la componente di un'armonica infinità in cui una stonatura è percepibile ed individuabile; essa dà senso o annulla l'armonia globale ed oggi noi abbiamo per intonare il canto: INTERNET ad esempio.

Torniamo al problema della strada percorsa dall'umanità. Cos'è successo in questi secoli e prima di questi secoli? Il problema di indagare sui fatti del passato implica l'interazione tra le fonti del sapere, dall'ascolto di ogni testimonianza si farà luce - è la speranza più fulgida - sulla natura della nostra essenza e, a questo punto, potrebbe esserci la sostanziale correzione di rotta. L'umanità comprende in tempo reale la sua sostanza e, sempre in tempo reale, ha la possibilità di agire in modo coordinato, nuovo e senza i soliti errori che hanno comportato probabilmente la configurazione "di ripiego" a cui oggi ci siamo adattati sul pianeta Terra. L'assemblaggio degli idiomi passa attraverso il filtro della sensibilità e dell'istinto che allargano l'Insieme della Ragione.

2. LA MACCHINA MENTE

Una apparecchiatura ci mostra come una parte del nostro cervello, adibito al libero arbitrio, si inibisca quando preghiamo. Cos’è la preghiera? Probabilmente la rinunzia alla libertà di scelta tra desideri contrastanti, da una parte i bisogni corporei: territorio, sesso, dominio. Dall’altra il desiderio d’Amore che si oppone a tutto ciò. Questa è la morale cristiana; ma il dio pregato può essere l’idealizzazione di altre fedi: le divinità ariane della natura (vedi Adolf Hitler e il suo misticismo basato sulla mitologia germanica). Estendendo: i greci adoravano il dio Ibarna che rappresenta tutto ciò che è proposto dalla natura; in pratica la vittoria del più forte sul più debole. Opposto al cristianesimo, questo principio indusse a considerare Ibarna la personificazione del demonio, la sua effigie è quella classica con coda e corna.

A parte il soggetto della preghiera, è l’atto di pregare ad essere studiato dalla scienza, che ha poi conclamato un fenomeno fisiologico inquietante. Mi viene in mente ad esempio il concetto biblico della cacciata dal Paradiso per l’ingratitudine umana, che si sublimava nella volontà di conoscenza e nella libertà di scelta tra Caos e Amore. La preghiera ci rende nuovamente l’ambito originario, annientando la configurazione universale che vede nel Big Bang l’inizio delle ostilità tra forze contrastanti la cui natura mistica è ammessa persino da Hawking. Egli non nega l’atto di volontà creativa ma si riserva di confutarla quando sarà riuscito a dimostrare una teoria alternativa al Big Bang.

Attraverso la tecnologia, stiamo osservando novità sempre più sorprendenti sulla mente umana: la capacità che ha essa di produrre energia, di deviare raggi laser, di sintonizzarsi col pensiero di altre menti, riconoscere e trovare oggetti distanti anche migliaia di chilometri, risolvere gialli riguardanti rapimenti o omicidi individuando, senza conoscerli, oggetti, persone, cadaveri. Si pensa, ormai, che anche la materia inerte, i muri delle case o le rocce, registrino avvenimenti e li emanino anche dopo migliaia di anni (ricordo la proposta di Wigner nel '61: tutti gli oggetti fisici evolvono quasi sempre in stretto accordo con le equazioni dinamiche del moto; nel corso di una misurazione la mente può provocare il collasso del sistema! Quest’ultimo precipita, secondo le consuete probabilità quantistiche, nell’uno o nell’altro di quegli stati associati a diverse esperienze), fino ad arrivare agli strumenti ottici ad infrarossi che individuano spettri, fantasmi, là dove avvengono fenomeni di infestazione.

Mi sembra che il passaggio obbligato, dopo queste considerazioni, sia l’analisi, la più completa ed eterogenea possibile, sui fenomeni paranormali espressi da personaggi sensibili ad un misticismo medianico conclamato, specie durante i loro trance. Carl Gustav Jung approfondì ed espanse i confini della psicoanalisi in un campo i cui limiti erano molto al di là di quelli segnati dal suo maestro, Sigmund Freud; ciò incrinò profondamente il loro rapporto e i due praticamente non si salutarono più. Resta grande il contributo di Freud se non altro, per aver instradato Jung alla ricerca su realtà sino ad allora tacciate come credulità popolari per l’accademismo dell’epoca.

Oggi si può contare sul suo lavoro, integrandolo con considerazioni e argomentazioni che il sapere contemporaneo può allargare a 360° in modo non solo intelligente ma rapido e universalizzato. L’ispezione a vasto spettro sul corpo e sull’ambiente di pertinenza di sciamani, mistici, medium, persone in odore di santità va approfondita. Che rapporto c’è tra i fenomeni di bilocazione, levitazione, materializzazione e la piena accettazione e connotazione scientifica? Sono distanti questi fenomeni dai modelli matematici che dimostrano l’esistenza di “Materia Oscura” ed “Energia Oscura” come costanti reali e pesanti nella configurazione del nostro Universo?

Come mi insegni, i corpi celesti non precipitano l’uno sull’altro perché la forza centrifuga li fa somigliare a palline che roteano attaccate ad un filo, mosse dalla mano con un movimento a fionda. Così la luna non precipita sulla terra e ciò vale anche per tutti i corpi celesti comprese le galassie. Quando, non molto tempo fa, si riuscì a “pesare” le galassie ,ci si accorse che i conti non tornavano. In effetti la forza centrifuga esercitata dai corpi superava e di molto, la materia che concorreva a tenere le galassie solidali...

...quindi queste dovrebbero disperdersi.

Così come dovrebbe riimplodere in un Big Crunch l’universo stesso, dopo che ha esaurito la propria energia espansiva: un po’ come una bomba che esplode e, dopo un po’, i pezzi ricadono per terra.

 

In realtà, come sai, i pezzi in oggetto, cioè le stesse galassie stanno accelerando, allontanandosi le une dalle altre! Il dato è rimasto inspiegato fino a quando gli astrofisici non hanno appunto inserito nei loro modelli virtuali la materia oscura che giustifica la mancata dispersione delle galassie e l’energia oscura che inverte la tendenza dell’universo a richiudersi su se stesso. Queste entità rappresentano la realtà dell’80% dell’universo; vivono con noi, ci attraversano continuamente ma non sono assolutamente percepibili da noi!

Le indagini retrospettive che propongo, alla luce di un’interpretazione aggiornata, potrebbero svelare realtà poco immaginabili per la persona comune. La conclusione lapalissiana è che l’Uomo è cosa ben diversa dal modello che si dà per scontato. Non penso che questa che viviamo sia la nostra vera condizione ma, ripeto, è solo uno stato che NOI abbiamo scelto nel corso dell’evoluzione; non il peggiore ma neanche il migliore. Si sa, ormai da tempo, che il Cro-Magnon (che siamo noi) è sopravvissuto al Neanderthal perché rispetto ad esso riusciva ad astrarre maggiormente i concetti. I due tipi hanno convissuto e l’Antropologia ci dice che lo hanno fatto abbastanza pacificamente ma… noi non ci siamo estinti. In effetti si è scoperto che la nostra specie 200.000 anni fa seppelliva i morti con un rito sacro, mentre i Neanderthal lo facevano per evitare che i cadaveri fossero sbranati dalle bestie feroci. L’astrazione, è in pratica la nostra carta vincente!

Non penso che essa si limiti solo a farci sopravvivere, il legame che abbiamo con la Natura del Mondo intuisco sia flessibile in base alla nostra volontà di partecipare agli eventi dell’Esistenza, rammenta che poco fa accennavo al concetto di libertà di interpretazione della vita e al conseguente riflesso che questa scelta ha sul nostro corpo e sulla nostra mente...

E SE L’UOMO RINUNCIASSE ALLA SUPERFICIALITÀ, AL BANALE, AL CONVENIENTE… AL MALE! – COSA SUCCEDEREBBE?
Non lo sappiamo perché non ci abbiamo mai provato. Abbiamo, nonostante la memoria, sempre ripetuto gli stessi errori con entusiasmo sadico. Ciò non vuol dire che i ricorsi storici vichiani siano un’odiosa sinusoide incontrovertibile. La tecnologia può invitarci all’autodistruzione ma anche a esperimenti globalizzanti prima impossibili! Lo scenario che potrebbe aprirsi davanti a noi è la capacità di riconquistare le facoltà “Naturali” che noi stessi abbiamo scelto di perdere. Sì! Perché magari vi abbiamo praticamente rinunciato quando la nostra sostanza era... altra cosa... Probabilmente prima dell’ultima glaciazione (15.000 anni fa) magari prima del Big Bang... non so...

I fenomeni paranormali cui accennavo potrebbero essere la eco di una voce che dominava gli universi e che per qualche motivo (neanche tanto oscuro) si è andata affievolendo man mano che, nella sua libera scelta, l’uomo ha preferito l’INGANNO DEI SENSI.

Io, nel mio piccolo, ho vissuto situazioni (involontarie) talmente incredibili che stento a crederci io stesso. Sono convinto che ci siano buone probabilità che, utilizzando una nuova presenza, una nuova scienza, che potrebbe chiamarsi Robotica Mistica, l’uomo possa assumere connotazioni angeliche. Se ciò ti fa sorridere, pensa a quel film di fantascienza che è stata la II Guerra mondiale! Solo che i 50 milioni di morti, sono morti... veramente!

In sintesi: ispirato dai concetti di eugenetica presenti abbondantemente tra gli ariani dell’Impero Britannico e tra le popolazioni nord-europee degli Stati Uniti, Hitler decise di ricostituire la razza degli dei di Atlantide che si era semiestinta dopo il Diluvio Universale: alcuni dei, scampati al diluvio sulle coste asiatiche si stabilirono in Tibet incrociandosi con gli uomini, dando così vita alla RAZZA ARIANA. La purificazione degli individui impuri e la selezione dei campioni avrebbe ricostituito la razza degli dei guerrieri (purtroppo quel raccomandato del generale Varo provocò la disfatta di Teutoburgo e i tedeschi rinunciarono alla civiltà romana). Tutto ciò, comunque, attraverso l’invocazione e l’evocazione di divinità della natura, dei o demoni guerrieri che dovevano annientare il Dio degli Ebrei: “antagonista”.

Le SS prima ancora che truppe scelte, erano una casta sacerdotale. Una curiosità: hai notato che il nome dei più grandi sterminatori della storia ha 6 lettere come il PARI dell’Anticristo o il 666 della bestia del Vangelo di San Giovanni...

* Nero: valore ebraico numerico-letterale 666.

N.B.: quando lessi il “Mein Kampf”, la nausea accompagnò la mia lettura e non riuscii e finirlo. Hitler era ispirato dal demonio in persona o dall’equivalenza psichica di esso.

Penso sia evidente come la storia ci proponga argomentazioni straordinarie che noi ci ostiniamo a leggere in chiave "banale e mondana". Guardo con entusiasmo alla Robotica Mistica che, come una moderna Alchimia, potrebbe cambiare il nostro rapporto... con la divinità, attraverso l’infinito-onnipotente che è celato nella nostra Mente... Del resto la Massoneria a ciò voleva arrivare... Newton, tra una pausa e l’altra, mentre cercava la Pietra Filosofale tirò fuori la “Gravitazione Universale” così, come corollario. I Knight templars costruiscono, dietro l’insegnamento diretto di Dio (Tempio di Salomone) le cattedrali gotiche senza calcoli preliminari ma affidandosi all’istinto guidato dalla provvidenza. Ma cos’è oggi la Massoneria? Di quanto sangue si è macchiata nel corso dei tempi? Interpretare correttamente gli eventi è la sfida che propongo oltre a quella relativa alla conoscenza degli stessi ed alla loro elaborazione sensibile.

L’evoluzione della macchina mente non può prescindere dalla consapevolezza del proprio stato. Ritengo nodale il contributo della moderna archeologia, la quale può fornire, attraverso le tecnologie avanzate, una anamnesi efficace a catalizzare gli interventi. Ma la differenza fondamentale col passato, più ancora della moderna tecnologia, è e deve essere l’Umiltà! Del ricercatore, dello scienziato, del filosofo e dell’uomo comune, il nostro successo si innalza dalle ceneri dell’arroganza.

3. COS’È SUCCESSO VERAMENTE?

L’uomo contemporaneo ha pilotato la sua evoluzione sui suoi desideri. Siamo, Noi, oggi, ciò che volevamo divenire, in base a carenze che la Storia ci testimonia. Se la storia di queste carenze fosse parzialmente o totalmente errata, noi stessi ci saremmo allora evoluti secondo un modello che ha, come presupposti, desideri parzialmente o totalmente errati. Il costante lavoro di questa e delle future generazioni dovrà sempre essere quello di verificare, in base alle nuove conoscenze acquisite, i presupposti che generano gli scenari a cui le società si adattano. Vedrò di ricostruire, di seguito, una anamnesi che tenga conto di dati aggiornati che la conoscenza attuale può fornire, cercando di assemblarli nel modo più conveniente, al fine di far luce sui presupposti sui quali noi tutti ci basiamo per andare avanti.Gli antichi scritti, provenienti dai quattro punti della Terra, descrivono principalmente due soggetti ricorrenti: l’Uomo-Dio e il Diluvio Universale. La creatura generata dal Cielo e dalla Terra è profetizzata da tutte le culture antiche ed oggi lo Shogun giapponese ne rappresenta una realtà contemporanea. Nell’Egitto dei Faraoni, il pilastro della fede era rappresentato dal mito di Iside. Essa, sposa di Osiride, aveva generato Horus, il falco; raffinata la simbologia in quanto il falco che è una creatura terrestre, ha tuttavia la capacità di librarsi in volo! Quale allegoria può essere maggiormente efficace per descrivere l’Uomo-Dio che vive tra Cielo e Terra? Horus bambino porta in mano una croce. Essa è il simbolo fondamentale degli egizi, infatti è presente in cima agli obelischi come forma dominante. Il motivo di questa forma è profondo! Rappresenta infatti l’unico punto di congiunzione tra direzioni che più distanti di così non potrebbero essere... L’angolo di 90° infatti è quello ideale per separare al massimo l’asse delle ascisse da quello delle ordinate.L’Origine è il Dio-Uomo, il Messia, il Salvatore. Ad essa i popoli tendono come funzioni, in valore assoluto, in cerca di infinito; asintoti che materializzano intorno all’origine, il perno su cui si compie la fusione tra l’umano e il divino.

Più ci si approfondisce nello studio dell’antico Egitto, più ci si rende conto di quanto lo si sconosce. Ma tornerò più tardi su questo punto.
Egizi ed ebrei furono a stretto contatto sicuramente per un discreto periodo; la Cabala Ebraica, cioè il testo di magia sacra degli ebrei, tradizione vuole, sia il primo libro dell’umanità. Scritto da Dio stesso per comunicare conoscenza agli uomini, fu consegnato agli Angeli, che a loro volta lo diedero ad Abramo che lo diffuse tra la sua gente per rinsaldare il legame col loro unico Dio. A questo proposito va specificato che alcuni storici attribuiscono ad Akènaton, padre di Tutankamon e marito di Nefertiti, il merito di essere stato il faraone eretico in quanto monoteista nel XIV sec. a.C. Si supporta questa tesi adducendo come prova il fatto che lo stesso faraone visse qualche decennio prima di Mosè. Ma Mosè non si inventò l’unico Dio! Egli, infatti, adorava il Dio di Abramo che era vissuto sei secoli prima di Akènaton, nel XX sec. a.C. Per questo motivo non riesco a capire questo atteggiamento degli storici che a me sembra un’ostentazione di arroganza impotente. Inoltre va ricordato che la prima religione di cui si ha memoria: lo Zoroastrismo, evidenzia la presenza sotto un unico Dio di due forze universalmente contrastanti: il bene ed il male, cio' ispira la creazione delle grandi religioni: l’Ebraica, l’Islamica, la Cristiana... imperniandone le dottrine sulla venuta sulla terra di un messia, uomo-dio, che annienterà il male colpendolo alle radici, scardinandolo completamente alla fine del mondo quando questo stesso sarà purificato dal metallo fuso (armi, robot, microchip, metatecnologia?) Le danze Sufi sono espressione di questa religiosità, tendono a separare l’anima dal corpo e a ricondurla a Dio; non è forse scienza questa?

«In particolare, la Cabala o Kabbala ebraica è la Scienza per eccellenza. Rappresenta l’origine delle cose e descrive i principi su cui è basato il creato. Spiega la natura di Dio e degli Angeli. Dalla struttura del divino, chiarisce come lo stesso abbia generato ogni cosa.

I numeri sono dedotti dall'Essenza dell'Infinito. In effetti, gli stessi hanno un valore simbolico, tratto dall’immagine del Dio vivente. L'infame Belial non ha altro desiderio che quello di ottenere il potere di nascondere ed oscurare la Vera Divina Sapienza. Nell'alfabeto Caldeo ed Ebraico, ogni lettera ha il suo peculiare valore numerico, e da questo risulta il fatto importante che ogni parola è un numero e ogni numero una parola. A questo si allude nell'Apocalisse quando si parla del "numero della bestia" e su questa corrispondenza tra parole e numeri è basata la scienza della "Gematria", la prima divisione della cosiddetta Quabalah letterale.
La Qabalah è di solito classificata in quattro parti:
a) La Qabalah pratica;
b) La Qabalah letterale;
c) La Qabalah non scritta;
d) La Qabalah dogmatica.
La Qabalah pratica tratta la magia dei talismani e delle cerimonie.
La Qabalah letterale è divisa in tre parti: GMTRIA, Gematria; NUTRIQUN, Notariqon; ThMURH, Temura. Gematria è una metatesi della parola greca "grammateia". È fondata sui valori numerici relativi delle parole, come già detto. Le parole di simile valore numerico si spiegano a vicenda e questa teoria viene anche estesa alle frasi. Così la lettera Shin, Sh, è 300, ed equivale al numero ottenuto sommando le parole Ruch Alhim, Ruach Eloim, lo spirito dell'Elohim; ed è dunque un simbolo dello spirito dell'Elohim: R=200, V=6, Sh=8, A=1, L=30, I=10, M=40, totale=300. Egualmente per le parole Achd, Achad, Verità, Vero, Ahbh, Ahebah, Amore, ognuna di 13: A=1, CH=8, D=4, totale 13; e A=1, H=5, B=2, H=5, totale=13.» [S.L. MacGregor Mathers, Magia della Cabala, Ed. Mediterranee - Roma]

Nota, a questo punto, come ROMA, che fondò il suo impero sul sangue, sia divenuta con Cristo la capitale dell'impero dell'Amore. "AMOR" in latino; cioè ROMA scritto al rovescio, così come era scritto sin dall'inizio dei tempi. Tra l’altro, va considerato che Gesù viene sulla Terra in un periodo in cui la filosofia greca aveva dato al pensiero un'impostazione estremamente aleatoria e densa di angosciose contraddizioni (più di tutte, quella dei sofisti). In un momento in cui l'Impero romano funge da catalizzatore del mondo occidentale e crea servizi e comunicazioni al suo interno, Cristo nasce da una donna, coniugando il cielo e la terra e diffonde il suo Verbo in modo veloce e universale proprio utilizzando il "mezzo" della civiltà romana. In nessun altro momento della storia la sua venuta sarebbe stata parimenti efficace! Ciò è ancor più evidente se si considera la figura dell'apostolo Paolo, l'uomo-simbolo prescelto dal Messia per coniugare la cristianità con l'Impero romano (che rappresenta l'organizzazione mondiale della società); essendo egli un condottiero, colto, moderno, non può che essere il messaggero ideale per esportare ovunque il Vangelo; a lui, infatti, si deve la fondazione della Chiesa.

«Quanto alla Gematria delle frasi (Ger. XLIX, 10), IBA SHILH, YEBA SHILOH, "Shiloh verrà"=358; e questa è la numerazione della parola MSHICH, Messiah. Così pure il passo della Genesi XVIII, 2VHNH ShLShH, Vehenna Shalisha, "ed ecco tre uomini", ha lo stesso valore numerico di ALV MIKAL GBRIAL VRPAL, Elo Mikhael, Gabriel Ve-Raphael, "Questi sono Mikhael, Gabriel e Raphael": ogni frase=701.

Notariqon è derivato dalla parola latina "notarius", stenografo. Vi sono due forme di Notariqon. Nella prima ogni lettera di una parola è presa come iniziale o abbreviazione di un'altra parola così che dalle lettere di una parola si può formare una frase. Ogni lettera della parola Brashith, Berashith, la prima parola della Genesi, forma l'iniziale di una parola e così otteniamo Brashit Rah Alhim Shlqblv, Ishral Thvrh, Berashit Rahi Elohim Sheyequebelo Israel Torah: "Nel principio l'Elohim vide che Israel avrebbe accettato la legge".

In questo contesto posso dare esempi molto interessanti di Notariqon formati dalla stessa parola Brashith da Solomon Meir Ben Moses, un cabalista ebreo che abbracciò il cristianesimo nel 1665 e assunse il nome di Prosper Rugere. Questi esempi hanno tutti una tendenza cristiana, e col loro mezzo Prosper convertì un altro Ebreo, che in precedenza si era ostinatamente opposto al Cristianesimo.

Il primo è BN RVCH AB Shlvshthm Ichd Thmim,Themin: "Il Figlio, lo Spirito, il Padre, la loro Trinità, Perfetta unità".
Il secondo è Shaloshetem Yechad Thaubodo: "Il Figlio, lo Spirito, il Padre, noi dobbiamo adorare egualmente la loro Trinità".
Il terzo è bkvri rash vni ashr shmv ishvo thobvdv bekori rashuni asher shamo yeshuah thaubodo: "Voi dovete adorare il mio primo nato, il mio primo, il cui nome è Gesù".
Il quarto è bbva rbn ashr shmuishvo thobvdv, beboa rabban asher shamo yesuah thaubodo: "Quando verrà il Signore il cui nome è Gesù, noi dovremo adorarlo".
Il quinto è bthvlh ravih abchr shthld ishvo thashrvh, bethvoah raviah abacharshethaled yeshvah thrashroab: "Io sceglierò una regina degna di dare alla luce Gesù e voi la chiamerete benedetta".
Il sesto è bovgth rtzpimasththr shgvpi ishvo thaklv: "Io mi nasconderò nel pane cotto con carboni, perchè voi mangerete Gesù, il Mio Corpo". L'importanza cabalistica di queste frasi nel sostenere la dottrina cristiana difficilmente può essere sopravvalutata.

Nella pagina seguente, inserirò uno schema di corrispondenze tra suoni, lettere ebraiche e caldee e il loro valore numerico insieme allo specchietto dei caratteri, nome delle lettere nonché significato del nome.

Sulla scorta delle eclatanti scoperte della fisica vibratoria subatomica, sembra si sia approdati ad una strabiliante conferma, considerata però solo a livello parascientifico, secondo la quale le raffigurazioni dei caratteri dell’alfabeto ebraico e le loro reciproche combinazioni (tsèrut) potrebbero dare adito a degli effetti di forme. Si può constatare, nel corso di prove ed esperimenti, che i caratteri ebraici manifestano, in mancanza di vibrazioni supposte di tipo elettromagnetico, una sorta di stato di risonanza a livello gravitazionale. E si può constatare che le proprietà di questo stato sono in perfetto ed armonico rapporto di corrispondenza con il senso ontologico delle lettere prese in considerazione.» [S.L. MacGregor Mathers, Magia della Cabala, Ed. Mediterranee - Roma]

Inoltre la lingua ebraica, dato misurabile, è la più elevata di contenuto spirituale, sottile.

Le permutazioni numerico-letterali della Cabala sono a mio parere da approfondirsi perché, a parte l'improbabilità di certe conclusioni, dovuta alla pochezza relativa del calcolo effettuato manualmente dagli antichi cabalisti, va considerato che ai giorni nostri le stesse permutazioni, elaborate in modo opportunamente vasto, potrebbero svelare delle sorprese. Un po' come è successo con i frattali. Chi poteva immaginare che grafici di funzioni complicate, irrealizzabili a mano, avrebbero potuto celare scenari così interessanti, così analoghi ad aspetti della natura: come coste, occhi di pappagallo, arti di animali, etc., etc., etc... Si è avuta in pratica la conferma che la natura stessa è scritta con la matematica.
Di seguito, per incuriosirti, trascriverò lo schema matematico-letterale relativo al alcune "Magie Sacre". Chiaramente non basta risolvere un'equazione per decollare battendo le braccia... tutto è legato alla simbiosi tra meditazione matematica e ascesi mistica, infatti prima di eseguire i "Calcoli magici" la Cabala pratica specifica il tipo di purificazione e i particolari del "Rito" da svolgere.

 

DICIASSETTESIMO CAPITOLO
TERZO LIBRO DELLA MAGIA SACRA
Come volare nell’aria e andare ovunque si voglia

1) In una Nuvola nera
2) In una Nuvola bianca
3) Nella forma di un’Aquila
5)* Nella forma di un Corvo
4) Nella forma di un Avvoltoio
6) Nella forma di una Gru

[* così numerato nel manoscritto]

Note al XVII CAPITOLO

a) I simboli di questo capitolo sono manifestati in parte dagli Angeli e in parte dagli Spiriti Maligni.
b) Oriens, Paimon, Ariton e Aimon eseguono tali operazioni mediante i loro Ministri Comuni.
c) Gli Spiriti famigli non sanno eseguire bene le Operazioni di questo Capitolo.
d) Nominate ad alta voce il luogo dove desiderate recarvi e ponete il Simbolo sul vostro capo sotto il cappello o il berretto; ma state attenti che non vi cada, poiché sarebbe molto pericoloso.
Di regola non viaggiate di notte; e scegliete un giorno sereno e tranquillo per l'operazione.
e) Il numero 1 è un quadrato di 25 quadri. Tasma implica protezione. TRMS in ebraico è la parola usata nel verso "Tu andrai sopra il leone e la vipera".
Il numero 2 consiste in 8 quadri da un Quadrato di 16. Anan significa "grande fatica".
Il Numero 4 è un Quadrato di 16 quadri.
Odac significa "passare da un luogo all'altro"
Il Numero 5 è un Quadrato di 25 quadri.
Rolor deriva forse da Rol "muovere in fretta".
Il numero 6 è un Quadrato di 25 quadri.
Natsa significa "fuggire o volare velocemente".

[S.L. MacGregor Mathers, Magia della Cabala, Ed. Mediterranee - Roma]

Caro Roberto, questo esempio sono certo non ti lascerà indifferente, sia per il soggetto trattato, che per l'avvincente analogia dei 6 gnomoni con il calcolo vettoriale attraverso "matrici e determinanti"! Ti rammento che le lettere della casella sono anche numeri! Tutto ciò è molto vicino anche a matrici e vettori della meccanica quantistica. I Testi Sacri, Bibbia compresa, descrivono (la Bibbia anche con valenza numerica) l'Essenza e la Storia del Mondo.

Uno tra i più importanti comuni denominatori degli antichi scritti religiosi è il Diluvio Universale. Per un certo periodo di tempo (i soliti ultimi due secoli, guarda caso...) si è messa in discussione e si è addirittura coperta di ridicolo questa "favola", creatura dell'ingenuità popolare. La situazione, secondo ciò che osserva la stessa scienza contemporanea è la seguente: nel 1513 l'Ammiraglio turco Piri Reis mise sulla carta parti del mondo che nessuno aveva visto all'epoca. Esattamente una zona dell'Antartide ricoperta da uno strato di ghiaccio spesso circa un chilometro che non si poteva conoscere sino al 1949. I cartografi hanno riflettuto a lungo sulla strana proiezione impiegata e l'hanno scoperta somigliante a quella utilizzata da un moderno sottomarino nucleare che misura il mondo a partire dal punto centrale dove staziona; nel nostro caso il centro è Siene in Egitto, patria di antichi cartografi! La mappa sembra solo distorta ma mostra con accuratezza questa parte del mondo; inoltre, la carta di Piri Reis mostra la longitudine, cosa che gli europei non sono stati in grado di fare fino al XVIII secolo. Si pensa che la carta in oggetto provenga da copie di un originale che dovrebbe risalire ai tempi di Alessandro Magno ma in realtà le carte sono molto più antiche perché mostrano l'Antartide con la conformazione che aveva prima della glaciazione di 15.000 anni fa. La deduzione ovvia è che esisteva una civiltà progredita che si è semiestinta in seguito ad un cataclisma di proporzioni bibliche per l'appunto. Delle conoscenze scientifiche di questa civiltà è rimasta qualche traccia, che è servita alle risorte culture per realizzare, tra l'altro, grandi opere che testimoniano la preferenza di procedure tecnologiche che sono slegate dal contesto culturale degli stessi popoli che dette opere hanno realizzato dopo l'ultima glaciazione. Il legame scientifico-mistico di queste probabili tecnologie antidiluviane ha mosso, come sai, l'indagine archeologica dei nazisti, i quali ricercavano, inviati da Hitler, valenze perdute e quasi sconosciute al fine di poter utilizzarle per la conquista del potere assoluto.

Hollywood ha marciato parecchio su tutto ciò ma... senza inventarsi nulla! A parte la carta di Piri Reis, ne esistono altre, di origine antichissima e sconosciuta, che descrivono una vasta area dell'Antartide come era prima della glaciazione. La carta Finneus è estremamente accurata rispetto alla configurazione dell'Antartide, mostra sistemi fluviali che esistono ma non erano noti nel XVI secolo. Nonostante questa terra coperta di ghiacci sia stata esplorata solo da un paio di secoli, esiste sulle nostre mappe da tempo immemorabile. Sono solo trent'anni che sappiamo che sotto i ghiacci dell'Antartide esistono delle isole, un continente, con un mare ghiacciato in mezzo, eppure l'informazione è già presente in carte di memoria antichissima. Queste isole appaiono nelle mappe staccate dalla terraferma. Si sa che questa situazione geografica è mutata circa 10.000 anni fa; le isole si sono man mano unite alla terraferma, eppure le carte le riportano staccate... Ciò è spiegabile solo ipotizzando una civiltà che avesse una capacità topografica e di navigazione che sono state solo reinventate nella nostra epoca. L'evento biblico del Diluvio Universale è ormai praticamente provato attraverso la scoperta del sito di Yonaguni in Giappone oltre che di siti con caratteristiche analoghe nel sud dell'India e a Malta. In particolare, il sito di Yonaguni evidenzia la prova che nel Neolitico esistessero civiltà progredite. Il sistema archeologico scoperto mostra una struttura architettonica complessa, sita sul fondo dell'oceano a decine di metri di profondità.

L'indagine geologica individua quella zona come perfettamente "emersa" sino a circa 15.000 anni fa, poi, bruscamente, un cataclisma di qualche genere, ha radicalmente modificato la conformazione del territorio facendo inabissare vaste aree geografiche che, solo ora, si stanno apprezzando per il loro valore testimoniale riguardo alla ricostruzione degli eventi riguardanti il Diluvio Universale. Molto affascinanti sono le attuali ricerche di archeologia subacquea tese a far luce sulle possibili testimonianze architettoniche giacenti sul fondo del Mar Nero che potrebbero dimostrare la formazione repentina dello stesso in seguito al terribile cataclisma. Platone descrive il Diluvio come causa dell'estinzione di Atlantide, che egli individuava come sito nelle isole di Creta e Santorini, isole che furono realmente sconvolte dall'esplosione del vulcano Santorini ma che potrebbero non coincidere con i tempi e luoghi del Diluvio biblico.

Ripeto, non solo la Bibbia descrive questi eventi. Il dio Viracocha della città di Tiuanaco (Bolivia), alto, bianco, descrive sulla pietra gli eventi che riportarono la civiltà dopo un periodo di caos. A Teotihuacan, in Messico, dove le "Mastaba" sono analoghe a quelle egizie con identica inclinazione della struttura a 52° che denota anche in questo caso la conoscenza del p, il dio Quetzacoatl (Viracocha) è continuamente effigiato nelle piramidi in segno di ringraziamento per avere riportato dall'Est la prosperità, dopo tempi di tremendi cataclismi; la civiltà, in quella parte del mondo devastata da flagelli impetuosi. Dei come Osiride, Viracocha, Quetzacoatl, potrebbero essere in realtà persone venute da lontano, sopravvissute ad un cataclisma che aveva distrutto le loro patrie e le loro civiltà.

È storia che quando Cortès, al comando della sua esigua guarnigione, si incontrò con Montezuma, venne venerato da questi come il figlio di Quetzacoatl! Montezuma non era né un selvaggio né uno stupido o un codardo. Eletto a capo del suo popolo per le sue virtù militari, il suo coraggio e il suo carisma mistico-sacerdotale, egli, interpretando correttamente gli antichi scritti sacri del suo popolo, identificò alla perfezione il luogo e il periodo in cui il messia, che egli identificò in Cortès, sarebbe arrivato per dominare la sua gente. Andò incontro a Cortès venerandolo ed offrendogli ogni potere sul suo popolo; in effetti, l'effigie del serpente piumato rappresenta Quetzacoatl mentre vomita dalla bocca un soldato bianco con barba ed armatura, pressocché identico alla fisionomia di Cortès. Ma la cosa più impressionante è il fatto che Montezuma conoscesse dagli scritti sacri l'evento, il soggetto, il tempo, il luogo. Montezuma era un guerriero valoroso, a capo di migliaia di sudditi, non avrebbe avuto alcun motivo di temere Cortès. La domanda che è sostanza del nostro futuro prossimo consiste nel valutare se è esistita una civiltà remota, ancora non identificata, che ha guidato Egitto, Messico, il Sudamerica oltre che il resto del globo, lasciando la sua eredità, per quanto difficilmente distinguibile, nel sapere di queste zone. Presi singolarmente, gli indizi proposti dai ritrovamenti archeologici rivelano poco, ma presi tutti insieme, questi elementi comuni acquisiscono ben altra valenza.

Il libro sacro dei Maja parla di onde gigantesche, di alluvioni e di cieli oscurati per mesi, di un freddo indescrivibile e di pioggia e grandine nere.

I popoli del passato parlavano di tempi di caos, inondazione ed oscurità da cui sorsero gli dei per dare forma alla terra d'Egitto. Il disco solare degli Aztechi parla di quattro cicli di distruzione a causa di alluvione, di fuoco, di vento, di sangue e di guerra e prevede la distruzione del mondo a causa di un grande sconvolgimento dalle viscere della terra. Alcuni miti di altri popoli delle Americhe parlano di alluvioni apocalittiche e di un diluvio di fuoco a causa di eruzioni vulcaniche e terremoti. Si parla con inquietante realismo di un passato che non riusciamo né a identificare chiaramente né a confutare del tutto. La stessa Sfinge è provato porti chiari segni di dilavamento provocati da piogge torrenziali! Ma quando ci sono state simili alluvioni nel Sahara? Circa 12.000 anni fa, infatti!

Quel che si sta cercando è un'epoca che calzi con i miti del Diluvio come la favola della scarpetta col piede di Cenerentola. Alcuni indizi: i pozzi di catrame di Lavrec in California (giacimenti petroliferi di Salt Lake) dove restarono conservati migliaia di animali che, si deduce, si estinsero in un tempo assai breve, in seguito ad un terribile cataclisma circa 11.000 anni prima di Cristo. O i mammuth congelati in Siberia nel cui ventre è presente ancora dell'erba non digerita, il che fa ritenere che quella zona passò da un clima temperato al gelo praticamente in modo istantaneo.

Ma come è stato possibile tutto ciò? Una spiegazione abbastanza convincente circa gli eventi legati al mito del Diluvio (piogge nere, caldo o gelo istantaneo, eruzioni, terremoti) la diede lo stesso Einstein. Secondo il famoso scienziato tutto ciò fu provocato dallo scollamento della crosta terrestre dovuto ad un acquisita eccentricità delle calotte polari che hanno agito sulla rotazione terrestre come due carichi fuori asse agiscono su una trottola, provocandone cioè il sobbalzo. Questo avrebbe provocato lo "scollamento" della crosta e i conseguenti fenomeni riportati dai grandi Miti: passaggio dal tepore al gelo e viceversa, eruzioni vulcaniche, piogge torrenziali provocate dallo scioglimento di ghiaccia polari che non si trovavano più ai poli della terra. Tutto ciò, in pratica, costituisce la sostanza delle devastazioni riportate dai Miti provenienti dai quattro punti della Terra; accadimenti relativi a civiltà anche se sconosciute, intuite e parzialmente rilevate, esistite molto prima dei resoconti storici.

La scienza moderna, che ha dapprima ridicolizzato con arroganza illuminista, tutto ciò che faceva parte della conoscenza tramandata, del sapere istintivo e sensibile, ora lo riscopre rivalutandolo, nonostante abbia seguito strade opposte al misticismo; direzioni legate alla fredda logica matematica che, anche se valide, in quanto facenti parte della realtà, non possono essere bastevoli a spiegare totalmente anche il resto della realtà.

4. LA ROBOTICA MISTICA

La ricerca potrebbe confermare la veridicità dei grandi miti della storia. L'uomo perduto di Atlantide potrebbe essere espressione di una società mistico-tecnologica in cui erano evidenti facoltà sconosciute all'uomo contemporaneo? L'umanità potrebbe rieducare se stessa alla luce di queste rivelazioni, modificando il suo atteggiamento nei confronti della propria Essenza e del mondo che la circonda? Apprezzabile fu negli anni '60 il movimento della Beat Generation (che tuttora ispira qualsiasi movimento artistico tra i giovani di oggi), probabilmente l'ideale di conquista spirituale non si diffuse in modo puntuale sia per la banale politicizzazione del fenomeno, che per un problema di comunicazione mediatica, ancora troppo parziale e grossolana che ha disorientato le masse deformandone gli ideali. Oggi le idee possono essere vissute universalmente. D'altro canto, qualsiasi altro modo di interpretare e risolvere i grandi problemi dell'esistenza attraverso la meccanica classica e la quantistica, risulta insufficiente a soddisfare l'istintiva tendenza all'infinito della razza umana. A me sembra che Dio giochi a dadi con l'universo, ma... bari!

Troppe coincidenze mi fanno ritenere la coscienza nonché la vita stessa un atto di volontà. Se non ci fosse la luna non ci saremmo, e neanche se mancassero le supernove o se non esistesse il magnetismo terrestre; ciò, insieme ad infinite altre casualità, rende l'uomo testimone della bellezza che lo circonda e che lo compenetra. Se è così che funziona, il motivo del "gioco della creazione" mi sembra stia proprio nella possibilità che ci viene data di interpretare liberamente gli eventi in modo soggettivo. Dio dà delle "imbeccate" circa la sua firma su ogni cosa ma non abbastanza illuminanti da convincerci, evitando così di renderci suoi schiavi. Allo stesso modo noi esseri umani indirizziamo i nostri figli nella direzione che riteniamo giusta, ma senza obbligarli. Ciò è logico in un universo così impostato ma, cambiando le regole del gioco, la partita sarebbe un'altra, come un'altra sarebbe la condizione di interscambio tra entità sovrauniversali. Sospetto che questo stato degli eventi derivi da un conflitto familiare; uno scontro avvenuto prima dei tempi tra l'uomo e il Padre. Probabilmente la nostra volontà di indagare Dio per sottrargli l'onnipotenza ha provocato questa conformazione dell'universo.

Sono arrivato anch'io alla convinzione, dopo l'enunciazione sintetica che ho svolto in questa relazione, che la figura di Gesù Cristo rappresenti la "ricucitura" dello "strappo originale". Ritengo che, attraverso Gesù, la coscienza possa ritrovare la sua dimensione originaria. Le civiltà attendono questo evento da tempo immemorabile in quanto pregne della consapevolezza, ormai molto affievolita, che l'uomo è ben altra cosa rispetto a ciò che ha voluto divenire. Considerando le testimonianze profetiche di cui la storia è costellata potrebbe essere il Nazareno il Messia? Colui che salva l'umanità dalla bestia che ha nel cuore e viene sulla Terra per riaccompagnarla alla casa del Padre? Certo, l'idea di un burattinaio che, contrariamente alle logiche naturali, si fa crocifiggere dai suoi burattini mi affascina. Trovo straordinario il fatto che Egli, in prima persona, partecipi al dramma della catena alimentare, mettendo a disposizione il suo corpo, offrendolo in pasto amorevolmente, per annullare le feroci conseguenze del peccato originale.

Il concetto di Amore è così dimostrato dall'innaturalità del messaggio cristiano: a Dio "non conviene" farsi torturare eppure... lo fa. Oggi noi a stento comprendiamo la grandiosità di tutto ciò, figuriamoci 2000 anni fa! Questa idea è intrisa di sacralità. In tutte le altre visioni del Messia questa entità viene identificata con un dominatore; solo nel cristianesimo, in modo stupefacente, Dio si dichiara nostro servo, nonché agnello sacrificale! Può l'uomo concepire tutto ciò? Se Cristo è Dio, noi siamo suoi fratelli! Figli di padre comune. Che possibilità dovremmo quindi avere? È evidente che in questi ultimi 2000 anni abbiamo fatto sfumare infinite opportunità comportandoci in modo ottuso; veramente male! È da tener presente che, sino a Costantino, i cristiani non solo in nome della loro fede si facevano sbranare (la morte forse più terribile) ma si facevano anche arrostire a fuoco lento dagli aguzzini romani su sedie a graticcio metallico arroventate. A paragone la morte dei kamikaze è praticamente indolore. Per morire così bisogna avere una motivazione che sta al di là dell'umana comprensione (ed è cosa ben diversa dal fanatismo!).

Se tutto ciò considerato funziona, che cosa allora potremmo/dovremmo fare per riconquistare un passato devastato dal temporalismo della chiesa cattolica (che è la principale responsabile del tradimento spirituale degli stessi cattolici) e costellato di banalità esistenziali di ogni genere? Come può l'uomo contemporaneo mutare il suo futuro dall'angoscia alla luce? L'umanità come potrà sentirsi non più stanca di se stessa? Attraverso un nuovo modo di indagare la conoscenza! Le tecnologie avanzate che faticosamente abbiamo conquistato devono ora servirci come mezzo di ascesi mistica. Attraverso il connubio tra scienza e fede, come alchimisti contemporanei, verificheremo gli stati mistici conseguenti alla preghiera ed alla purificazione. Attraverso questa pratica arriveremo a spostarci nell'universo; pian piano la nostra indagine sull'esercizio mistico della mente e del corpo ci farà evolvere verso stadi della natura che abbiamo perduto nel tempo.

Fin quando resterà l'alea della presenza del divino ci muoveremo in un universo a più mondi ma pur sempre limitato. Quando l'umanità si sarà rieducata e avrà raggiunto un elevato stato di grazia, cadranno i veli... e ci ricongiungeremo alle nostre Essenze, allora il "nostro" universo concluderà il suo mandato, non avrà più senso, perché il male non avrà più senso. "Nostro" in quanto non sappiamo cosa accadrà per le altre eventuali coscienze presenti nel creato, la cui esistenza è suggerita dal "Padre nostro" nella frase: "Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra". Questo mondo finirà, così come lo conosciamo e avrà inizio una Nuova Presenza. L'insidia è che l'umanità faccia prevalere la tecnologia fredda, slegata dal misticismo, ciò potrebbe portare all'estinzione della vita sulla Terra. Nanobot, interfacce cerebrali con processori di memoria artificiale, etc., mi ricordano "i monelli" che si divertono a truccare i motorini in modo grossolano, senza la disciplina che ha portato l'ingegnere progettista a calcolare le parti del motore stesso in modo organico. Diversa cosa è il cercare di compiere lo stesso atto non per divertirsi, pavoneggiandosi con i concorrenti o facendosi guidare dalla venalità, ma per donare efficienza a chi l'ha perduta, con Amore! Credo che altrimenti l'esito scontato è il grippaggio del motore della vita!

Hendrick Schon aveva un sogno: i computer molecolari al posto del silicio. Per fortuna o sfortuna questa presunta realtà per ora rimane una chimera, ma per quanto? L'approccio convenzionale alla scienza è obsoleto proprio perché è la stessa scienza a farci osservare che il linguaggio che abbiamo usato finora è improprio per recepire la sua vera essenza. Per quanto mi riguarda, esprimo questi concetti anche in virtù delle mie esperienze, tanto involontarie quanto paranormali! A questo proposito aggiungerò che io non sono più un uomo libero già da tempo. Mi ritengo un servo inutile, convinto che la morte non esista, che la tristezza sia mera illusione e che il nostro futuro debba essere la gioia.

Con affetto.
Gaetano Di Giorgio

BIBLIOGRAFIA

- La simmetria dinamica, Cesare Bairati, Libreria Editrice Politecnica Tamburini Milano
- Meccanica quantistica e senso comune, David Z. Albert, Adelphi Milano
- Verso un'ecologia della mente, Gregory Bateson, Biblioteca Scientifica
- Mente e natura, Gregory Bateson, Biblioteca Scientifica
- Il gioco, Manfredeigen-Rothildwinkler, Biblioteca Scientifica
- Mente, linguaggio e realtà, Hilary Putnam, Biblioteca Scientifica
- La società della mente, Marvin Minsky, Biblioteca Sscientifica
- Il mondo dentro il mondo, John D. Barrow, Biblioteca Scientifica
- Sulla materia della mente, Gerald M. Edelman, Biblioteca Scientifica
- Una sacra unità, Gregory Bateson, Biblioteca Scientifica
- Il senso delle cose, Richard P. Feynman, Biblioteca Scientifica
- Gnomon, Paolo Zellini, Biblioteca Scientifica
- La fine del tempo, Julian Barbor, Einaudi
- Il principio antropico, Tipler Frank, Adelphi Milano
- La mente di Dio, Davies Paul, Mondadori Milano
- La trama della realtà, Deutsch David, Einaudi Torino
- Mind, Brain, and the Quantum, Basil Blackwell
- La mente nuova dell'imperatore, Penrose Roger, Rizzoli Milano
- I sei numeri dell'universo, Rees Martin, Rizzoli Milano
- La fisica dell'immortalità: Dio, la cosmologia e la resurrezione dei morti, Tipler Frank, Rizzoli Milano
- Introduzione alla kabbala ebraica, A.D. Grad, MEB
- Magia della kabbala, S.C. MacGregor Mathers
- La sezione aurea, Mario Livio, Mondadori
- The politics of illusion, Bennett, W. Lance, Addison-Wesley
- War againist the weak: eugenetics and America's Campaign to create a master of race, E. Black, FW, NY
- Darvinizing culture, Aunger Robert, Oxford University Press
- Introducing fractal geometry
- Il sogno dell'unità dell'universo
- Impossibilità: i limiti della scienza e la società dei limiti
- All'infinito e oltre: storia culturale del concetto dell'infinito

 

Commenti del prof. Roberto Guidorzi

1. L'IDIOMA DEL VILLAGGIO GLOBALE

I concetti che esponi si focalizzano su verità profonde e straordinarie che non sono sfuggite alla tua sensibilità. L’evoluzione tecnologica che, assieme ad Internet, ci ha portato ad un livello di astrazione che consente di trasferire informazioni senza alcun trasferimento di materia si inquadra bene in quel modello evolutivo delle civilizzazioni che il maggior storico del secolo scorso, Toynbee, ha sintetizzato nel suo modello di “eterizzazione” (traducendo in maniera letterale ed orrenda il termine anglosassone) o smaterializzazione, passaggio a livelli evolutivi sempre meno legati alla materia. Oltre al settore del trasferimento dell’informazione tutto questo è evidente anche nella scienza e nella tecnica, basta pensare al ruolo che oggi hanno assunto i modelli matematici. Abbiamo quindi acquisito strumenti che ci offrono potenzialità enormi e che ci potrebbero consentire di influenzare, come tu arditamente intuisci, la stessa evoluzione dell’Universo.
Ma ben difficilmente questo potrà accadere perché richiederebbe una unità di voleri e di visione da parte di tutti, quasi a ricomporre l’immagine di un Dio che, forse, ha annullato se stesso per amore nel Big Bang per trasferire frammenti di divinità (coscienza?) ad una moltitudine di esseri e, forse, anche alla stessa materia. Tutto è un miracolo, affermi, ed hai, a mio modo di vedere, assolutamente ragione. Viviamo una esperienza “impossibile” in un mondo altrettanto impossibile. Pensa solo a quella che chiamiamo coscienza e che sappiamo definire in maniera molto rozza oppure, se restiamo su un piano puramente materiale, ad un solo atomo dell’elemento più semplice, l’idrogeno; si tratta di un “oggetto” semplicemente impossibile, di uno schema di energia chiuso che contraddice ogni regola dell’esperienza e, alla fine, ingannati dall’usuale modello meccanico che ce lo rappresenta come un sistema solare in miniatura, ci sfugge anche che quella che chiamiamo materia assomiglia più che altro a energia intrappolata in uno schema che, pur consentendo interazioni con il “mondo esterno” ne impedisce la dissipazione.
Ma il mistero più profondo riguarda proprio quella trinità coscienza-amore-volontà che è ben poco comprensibile come possa interagire con realtà biologiche sia pure estremamente complesse come gli organismi umani. Se si ipotizza che tutto questo nasca solo dalla complessità, da un numero così elevato di neuroni, non si vede perché non si debba ipotizzare anche che i computer di domani, dotati di terabyte di memoria non possano avere una coscienza. Riusciremo, in altre parole, a far sì che qualche frammento divino venga ad “abitare” nelle macchine che costruiremo? Per ora ogni risposta può appartenere solo al regno della fantasia.
E l’annullamento del male resta sì possibile come azione collettiva (credo in questo) ma altamente improbabile, come il passaggio di calore da un corpo a temperatura più bassa ad uno a temperatura più alta, concettualmente non impossibile ma mai osservato nella realtà. Ricordiamo poi che le tecnologie di ogni tipo sono caratterizzate da una totale neutralità sul piano etico, sono ambivalenti, possono venire utilizzate sia per azioni eticamente corrette che per azioni malvagie; pensa solo agli usi che si fanno di Internet.

 

2. LA MACCHINA MENTE

La preghiera o più in generale gli stati di coscienza alterati aprono porte verso realtà ignote ai più; gli esempi sono tanti (ed uno, come mi hai narrato, lo hai vissuto in prima persona). Pensa ai “miracoli” compiuti dai santi sempre attraverso la preghiera e l’affermazione che non loro ma l’Onnipotente li aveva compiuti attraverso la loro intercessione. Restando su un piano più legato alla realtà fisica, è noto come chi pratica certe forme di yoga vada soggetto a fenomeni di levitazione (vi sono persino episodi riportati dai giornali ed avvenuti, anni fa, in una palestra di Roma). Ora, al di là delle conseguenze pratiche (sostanzialmente assenti) si tratta di fenomeni straordinari di interazione tra coscienza e proprietà quasi sconosciute della “materia” (conosciamo veramente la natura della forza di gravità? È forse la “firma” dell’unità di Dio prima del Big Bang?).
La tua intuizione sul canale che viene aperto non dalla preghiera di per sè ma dallo stato mentale di chi prega è profonda. Forse quello che ci separa dalla realtà è davvero un muro di carta, ma è dipinto così bene che lo consideriamo tutti come invalicabile; la preghiera può aprire una porta in quel muro?
Ma non è possibile barare (solo Dio potrebbe farlo); è ben noto come chi pratica le forme più elevate di yoga normalmente acquisisca certi poteri come essere in grado di leggere nella mente degli altri, bilocarsi e così via. Ma guai ad utilizzare questi poteri per fini personali o anche solo a compiacersi della loro presenza; spariscono immediatamente. Se poi si praticano le discipline yoga proprio per acquisire questi poteri, non si otterrà nulla indipendentemente dagli sforzi fatti. Occorre insomma un totale distacco da ogni finalità individualistica (puoi usare i poteri solo per gli altri, mai per te stesso).
Il cosiddetto paranormale è considerato tale dalla scienza ufficiale solo perché non rispetta il canone “scientifico” della ripetibilità (in realtà rispettato solo in maniera grossolana e statistica anche dai fenomeni considerati “scientificamente provati” ma tant’è, alla scienza ufficiale basta questo, se una cosa poi non la puoi spiegare la neghi – vedi certe esternazioni anche di “scienziati” famosi – oppure, in altri tempi, cerchi di ammazzare chi ne sa più di te e non riesci a confutare – è successo al povero Malpighi che un “collega” cercò di fare ammazzare (si salvò solo perché creduto morto) perché sosteneva che i polmoni servono per respirare invece che, come era “ben noto alla scienza” per “riempire” la gabbia toracica...
Naturalmente occorre stare in guardia e distinguere visionari ed imbroglioni (certamente tantissimi) dalle persone oneste, ma negare ciò che non si sa (attualmente) spiegare non mi sembra un atteggiamento scientifico.
Ma ritorniamo alle apparenti dualità, coscienza, materia, energia. I confini tra materia ed energia diventano sempre più tenui man mano che la conoscenza progredisce, domani potrebbe accadere qualcosa di simile con coscienza e volontà e dietro le quinte si ricomporrebbe l’immagine di Dio. Forse il Big Bang è stato solo un task e la Creazione un gigantesco puzzle che l’Umanità ha il compito di ricomporre; magari, come tu intuisci, potrebbe anche riuscirci (prima o poi).

Ma l’uomo potrà mai rinunciare alla superficialità, al banale, al conveniente, al male? Ne dubito, perlomeno ancora per qualche centinaio di migliaia di anni.
La stessa barriera tra “vita” (coscienza che “abita” un corpo) e “morte” (rottura del legame temporaneo) viene vissuta, almeno in occidente, in maniera duale e drammatica; un po’ meno in oriente (vedi il quadro dipinto nel testo sacro classico dell’Induismo, la Bhagavad Gita).
Quella che chiami “Robotica Mistica” è una ipotesi, o forse una scommessa, affascinante. Tu hai vissuto esperienze non comuni e lo stesso è capitato a me. Oltre ad un episodio di levitazione vissuto a pochi anni di vita, tuttora marcatissimo nella mia memoria, a episodi di precognizione (decollo abortito in un volo di linea – capita una volta su milioni di casi) posso anche avvertire a distanza con chiarezza lo stato mentale di altri quando fortemente preoccupati per me; non sono però interessato a questi fenomeni, anzi preferirei che non si manifestassero (e forse è proprio questo mio disinteresse che li rende possibili). L’interesse per qualcosa crea una barriera che ostacola tanto più il perseguimento dell’obiettivo quanto più è forte; un po’ come il principio di indeterminazione di Heisenberg, porsi nelle condizioni per osservare una particella richiede l’introduzione di una perturbazione che rende impossibile conoscere esattamente la sua “posizione” (qualunque cosa ciò significhi, sarebbe forse meglio dire “stato”).

 

3. COS’È SUCCESSO VERAMENTE?

Certo non è facile interpretare in maniera unitaria le tracce che il passato ci offre e che sono state per secoli fraintese, strumentalizzate e mimetizzate. Dalla grande civiltà degli egizi e dai loro contatti col popolo ebraico scaturiscono misteri, alfabeti e codici che non abbiamo ancora decifrato propriamente. Lo stesso “Dio” dell’antico testamento è un personaggio, almeno come ci viene descritto, fin troppo umano (si arrabbia, cambia idea, istiga a compiere genocidi, se proprio dovessi costruire una immagine della divinità, credo che saprei fare di meglio!). Alcuni episodi poi suggeriscono interpretazioni, per così dire, “tecnologiche”. A parte l’arca dell’alleanza (il “trasmettitore per comunicare con Dio” sapientemente sfruttato da Hollywood), dispositivo curioso, forse parzialmente costituito da un condensatore caricato ad una tensione molto elevata (e il passo verso il trasmettitore a questo punto è breve, ma dove la possiamo collocare una divinità che per comunicare con l’umanità ha bisogno della tecnologia?) ci sono tanti episodi che, oggi almeno, fanno pensare ad un personaggio certamente dotato di una tecnologia molto avanzata e di un atteggiamento protettivo verso il popolo ebraico ma tutt’altro che “puro spirito”. Elia viene rapito da “un carro di fuoco” (stessa storia, per trasportare il povero Elia occorre uno strumento tecnologico, una sorta di mezzo aereo), Giona che vive nel ventre della “balena” (e tutti pensiamo ad un sommergibile altrimenti sai cosa resterebbe del passeggero), Sodoma e Gomorra colpite da “una pioggia di fuoco” (ordigni al fosforo o termonucleari, visto che il solo fermarsi a guardare la scena risulta mortale?). Beh insomma, di credibilità una divinità di quel tipo (capace solo di farsi temere, non amare) non ne raccoglie molta, in fondo è quasi più simpatico Giove con le sue scappatelle extraconiugali.

Per tacere delle descrizioni che la Bibbia fa di alcuni “angeli” (sembrerebbero veri e propri robot). Potremmo anche proseguire ma tra la grandezza del messaggio di Cristo e quello della Bibbia vi è una vera e propria dicotomia; non stupisce affatto che, una volta chiaramente compreso questo, sia stato messo a morte. Le tracce di verità che troviamo in altre civiltà non sono molto diverse. Se leggiamo i vari testi vedici troviamo inquietanti descrizioni di ordigni volanti (hanno dell’incredibile e arrivano a spiegare come funzionano, come devono essere pilotati, le diete dei piloti, le rotte spaziali da seguire per evitare di incappare in tempeste magnetiche, le armi in dotazione, il radar e gli schermi televisivi) che assomigliano tanto ai famosi “dischi”, viaggi sull’altra faccia della luna, armi che “una volta lanciate non possono più venire fermate” (missili balistici?) ed eserciti che, quando vengono colpiti da certe armi interrompono i combattimenti e corrono al fiume a lavarsi (fallout radioattivo?). Potremmo certo essere noi a distorcere i contenuti con una lettura forzata a posteriori ma poi sbucano i reperti fastidiosi, come la Macchina di Anticitera (un computer meccanico costruito a Rodi nell’82 a.C., puoi vedere quello che resta nella seconda sala sulla sinistra del Museo Archeologico Nazionale ad Atene), oppure la scomoda mappa di Piri Reis o ancora i resti del villaggio di Mohenjo Daro dove, oltre ai resti di una civiltà relativamente avanzata troviamo tracce di onde termiche che hanno vetrificato mattoni di argilla e possono venire provocate, per quanto ne sappiamo attualmente, solo da esplosioni nucleari, poi livelli di plutonio, uranio e potassio 40 che si afferma essere ancora relativamente elevati e comunque anomali (e il plutonio, nota bene, non è presente in natura). Nota anche che quando, agli inizi del secolo scorso, fu scoperta la corbita romana affondata con a bordo quel che resta della macchina di Anticitera (e sono occorsi più di 50 anni e radiografie ai raggi gamma per capire di che si trattava) nessuno immaginava che in epoca ellenistica la scienza e la tecnologia avessero raggiunto quei livelli (la macchina contiene persino ingranaggi differenziali, una invenzione che si pensava fosse stata fatta nel XV secolo).
Ma tutto questo non sposta gran chè il problema; che il “Dio” dell’antico testamento fosse un visitatore spaziale che aveva preso a ben volere il popolo ebraico o qualcos’altro può solo aggiungere un anello alla catena interpretativa, non risolverla. La Kabbalah, indubbiamente, ci fornisce chiavi di interpretazione affascinanti ed i loro intrecci con la matematica, l’algebra ed il calcolo matriciale sono intriganti. Ma ancora più intrigante è il suo modello della divinità, così lontano dal Dio della Bibbia. Ovviamente il livello di astrazione presente porta ad un simbolismo che rende ogni interpretazione soggetta a ben precise corrispondenze e quindi soggetta anche a potenziali polimorfismi interpretativi; ma resterebbe una strada affascinante anche se fosse un modello interpretativo arbitrario. Affascinanti anche i testi sanscriti che descriverebbero (a quanto alcuni studiosi affermano) come la mente possa controllare la forza di gravità rendendo gli oggetti più leggeri o più pesanti (in effetti certi fenomeni di levitazione farebbero pensare a questo, ma esistono anche esempi opposti. Quando ero un ragazzo andavo talvolta in vacanza a Cingoli, una cittadina delle Marche in una posizione molto amena. Fuori dalla città esiste una splendida chiesa romanica che conserva le spoglie di San Esuperanzio che, secondo la tradizione, aveva voluto ritirarsi fuori dalla città per i peccati dei suoi abitanti. Nel dopoguerra a qualcuno venne in mente di fare una processione che riportasse entro le mura il corpo del santo e, a quanto ho sentito raccontare, semplicemente non ci sono riusciti perché l’urna con i resti (portata a spalla) diventava via via più pesante man mano che si avvicinavano alla porta della città fino a risultare intrasportabile.
È evidente come episodi del genere, anche se raccontati in totale buona fede, possano avere anche origini tutt’altro che trascendentali.
Insomma cosa sia veramente successo non lo sappiamo, certe interpretazioni peccano sicuramente per eccesso di ingenuità e fantasia (“ufologi” scatenati vedono alieni dovunque) ma esistono anche fatti (magari non tantissimi) liquidati in maniera un po’ frettolosa dalla scienza ufficiale. Quando si è cominciato a capire cosa fosse la Macchina di Anticitera – peraltro descritta anche da Cicerone nelle sue lettere – la maggior parte degli archeologi riteneva si trattasse di un meccanismo moderno caduto per caso sul relitto della nave romana e solo l’ostinata volontà di pochi ha portato a comprendere completamente di cosa si trattasse.
Le tracce di antiche tecnologie avanzate, di origine terrestre (se fosse aliena non farebbe poi molta differenza) complicano il quadro interpretativo ma non ne modificano la natura, non ci aiutano a risolvere le dualità, a ricomporre ciò che è stato, forse, separato.

 

4. LA ROBOTICA MISTICA

Tu dici: Dio dà delle “imbeccate” circa la sua firma in ogni cosa... Sì, è certo una grande intuizione. Dio potrebbe persino lasciarsi “plasmare”, “modulare” dai desideri dell’uomo che si rivolge a lui in perfetta sincerità ed amore fino ad attivare realtà parallele non congruenti ma egualmente vere. E qui entra in gioco anche l’interpretazione della divinità di Cristo, del suo rapporto col Padre e della sua comunione con noi. Quale Padre innanzitutto? Quello dell’Antico Testamento? Meglio di no! Dicevo prima che se ci sono due messaggi diametralmente opposti sono quelli del terrore di Yavé e quello dell’amore di Cristo. E a quale Padre si riferisca Cristo resta un mistero perché non abbiamo tracce “storiche” della sua presenza ma solo (anche se non è poco) nella Natura e nella nostra coscienza. Quando poi il Cristo ci insegna a pregare con le parole “Padre nostro che sei nei cieli” non ci semplifica le cose, pur lasciando a quei cieli tutto il significato simbolico che vogliamo. Forse stiamo cercando fuori quello che si trova dentro ma, finché lo cerchiamo, non possiamo trovarlo proprio per questo nostro interesse a trovarlo (l’effetto barriera). Il Budda praticò anni di ascesi durissima per rompere il muro di carta dell’illusione, ottenne tutti i poteri che lo yoga può conferire ma si rese conto di non essere avanzato di un solo passo verso il suo obiettivo e di essere rimasto prigioniero dell’impermanenza; lo raggiunse invece quasi istantaneamente nel momento dell’illuminazione e, oltretutto, dopo avere abbandonato digiuni ed altre dure pratiche ascetiche in favore di una vita del tutto normale. Non ho verità da rivelare, le mie conoscenze sono un atomo nell’universo o meno ancora, non saprei quale via sia preferibile percorrere per elevare lo stato di coscienza e di conoscenza reale; credo però di intuire che molte vie ci portano nella direzione opposta e questo è un po’ il mio concetto di “peccato” (che può anche essere visto nella forma equivalente di “mancanza di amore” che troviamo espressa con tanta chiarezza nelle lettere di S. Paolo). Qui sta forse la differenza principale tra le nostre visioni del mondo. Tu vedi strumenti che potrebbero essere di salvezza; li vedo anch’io ma non vedo la volontà di usarli per questo scopo.

 

Gaetano Maria Di Giorgio

“La fine del male”