Gaetano Di Giorgio
Presentazione a cura del prof. arch. Amelia Sciascia
Dio esiste? Il prof. Gaetano Di Giorgio ne                   è certo. Non lo crede, Gaetano lo sa. E lo testimonia.
							  Con una coerenza e una naturalezza che a volte lo espone e lo                   isola, più spesso gli attira stima ed empatia, sempre                   lo colloca in una dimensione di alterità che non sfugge                   a chiunque lo conosca anche superficialmente. 
							  In questo scritto che ho avuto il piacere di leggere e il privilegio                   di trascrivere in formato digitale egli spiega il suo convincimento                   di fede con un ragionamento articolato che si dipana dalle sue                   vaste ed appassionate letture scientifiche e prosegue sul filo                   delle sue personali riflessioni ed associazioni logiche univocamente                   dirette a ricercare una plausibile verità ultima, una                   chiave o una ratio che riunifichi quanto l'Uomo ha prodotto                   di buono e di assai meno buono nel suo percorso millenario e                   insieme fornisca un pronostico o, meglio, un affidabile vaticinio                   sul futuro che ci attende.
							  Questo futuro Gaetano lo sa positivo e favorevole all’uomo.                   Mi auguro che così sia.
							  Non sta a me, agnostica e pure alquanto ignorante sull’argomento                   cristologico commentare un ragionamento che sono lungi persino                   dall’avere compreso del tutto, devo pertanto disattendere la                   sua affettuosa richiesta di prefare il suo scritto perché                   non ho abbastanza improntitudine per farlo.
							  Mi onora tuttavia e volentieri accedo - non senza molte perplessità                   e dopo aver inutilmente offerto alla sua valutazione molte e                   incontrovertibili ragioni avverse - alla richiesta di far seguire                   al suo scritto uno scritto mio perché ritrovo in questa                   singolare idea di Gaetano tutto il candore del testimone, discreto                   e gentile, che lui è della sua fede e della sua idea                   del mondo.
							  Nel suo mondo, pervaso di armonia infinita, c'è spazio                   e valore pure per l'opinione del signor nessuno su uno scritto                   cui, al di là della condivisione nel merito, non si può                   non riconoscere la cifra nobile della passio e della Humilitas.
							  Come amanuense ho posto ogni cura perché la versione                   digitale dello scritto e degli schizzi restasse fedele alla                   freschezza e alla colloquialità del manoscritto su cui                   ho lavorato. Spero di esserci riuscita e che poco sia andato                   lost in traslation.
Amelia Sciascia
Da Gaetano Di Giorgio al prof. Roberto Guidorzi,                   ordinario presso l'Università di Bologna - Dipartimento                   di elettronica informatica e sistemistica.
							  
							  Carissimo Roberto,
							  inizio questa sera a scriverti questa mia lunga relazione che                   ha l'ambizione di incuriosirti e magari di affascinarti se quello                   che riuscirò a sintetizzare in queste pagine avrà                   la valenza adatta a rendere concludenti le mie idee.
							  Uso la maniera amanuense poiché ho troppo rispetto per                   i soggetti che tratterò per affidarli alla fredda battitura                   meccanica.
							  La scrittura con la matita è per la cancellazione e per                   evitare la perdita di tempo di ricopiare in "bella".
  
							  Intitolerò la presente:
LA FINE DEL MALE
					  
Potrebbe darsi che in base alla "singolarità"                   dei concetti, chiamiamola così, io rischi di perdere                   il tuo saluto: eppure sono convinto che ho buone probabilità                   di coinvolgerti, in quanto avverto una tua certa inclinazione                   verso le "frontiere dell'impossibile".
							  Verso cioè: il senso della nostra vita e il suo fine                   ultimo.
							  Espliciterò subito, così magari ti evito il fastidio                   di continuare la lettura, l'obiettivo di questa teoria che di                   seguito esporrò: "non solo l'evoluzione dell'umanità                   ma la modifica dell'intero Universo".
							  Eppure tutto ciò è accanto a noi.
							  La Superficialità, che tu hai genialmente citato, sommerge                   di entropia l'umanità e cela la vera natura del mondo.                   Religioni, Arte, Filosofia, Matematica hanno illuminato, nella                   storia, sentieri permeati di sensibilità, tuttavia non                   bastevoli a svelare la vera natura dell'Essere né a coinvolgere                   a questo fine la mente umana nella sua globalità.
							  Ora, anno 2007, noi, testimoni dei nostri giorni e di quelli                   trascorsi, che possibilità abbiamo di ricostruire il                   mosaico degli eventi assoluti e di decifrarne la natura?
							  Il puzzle è apparentemente impossibile da ricostruire;                   per comprenderlo nelle sue poliedriche facce della stessa medaglia,                   non esiste una scienza apposita, un linguaggio cioè capace                   di esprimere attraverso un unico idioma tutte le lingue della                   terra.
1. L'IDIOMA DEL VILLAGGIO GLOBALE
							  
La costruzione dell’idioma del villaggio globale, penso                   debba ritenersi una tappa obbligata verso un diverso modo di                   indagare la Realtà.
Dalla nostra, abbiamo le macchine e l’annullamento delle distanze                   terrestri. Contro di noi gli stereotipi e cosa molto ardua da                   superare, il condizionamento del corpo fisico che ci fa compagnia!                   È ormai provato che questo si adatta a ciò che                   vogliamo noi; hai tu desiderato approfondirti nello studio della                   matematica? Ora la si legge persino nel tuo volto; vuoi cambiare                   e dedicarti al lavoro nei campi? Dovrai adattarti, ma ci riuscirai,                   dovessi starci tre generazioni.
La mente e il corpo seguono le nostre scelte, dalla conquista                   della posizione eretta nelle savane africane per potere guardare                   al di là di esse, alla interdizione verso la sensibilità                   mistica che caratterizza la persona occidentale, specie in questi                   ultimi due secoli (in particolare dalla Rivoluzione Francese                   in poi; penso che questa sia stata forse il peggiore abominio                   ideologico degli ultimi secoli: provocata dall'esasperazione                   del popolo francese, la Rivoluzione risponde ad un'ottusa politica                   di una cinica èlite in termini di ideali fintamente sociali:                   delle autentiche mostruosità! Tali da determinare una                   spirale di olocausti che ha interessato tutto il pianeta, annichilendo                   spiritualmente e fisicamente interi popoli. In proporzione,                   lo sterminio piu grande si è avuto nella Cambogia di                   Pol Pot; nel suo farneticante progetto politico, il dittatore                   si è ispirato per la sua rivoluzione comunista direttamente                   alla Rivoluzione Francese: perse la vita un terzo della popolazione                   cambogiana).
Al massimo livello di perfezione, l'evoluzione ci regala il                   corpo umano che è la meraviglia di noi stessi, attraverso                   la sua celebrazione riusciamo a dedurre le più eleganti                   silouettes dinamiche, ricche di simmetria nonché di amorevole                   ricerca di perfezione, da sempre legata a ciò che è                   "al di sopra di ogni nostra fantasia" (Dio). [Anselmo d’Aosta, Arcivescovo di Canterbury]
Ma da dove proviene effettivamente il corpo umano? Il suo perfetto                   adattamento al mondo fisico e la sua capacità di interagire                   con esso sono equivalenti in tutti gli aspetti della "Natura"?                   Esiste la possibilità di un'ulteriore evoluzione verso                   Dio?
Le teorie che valsero il Nobel a Jacques Monod circa "il                   caso e la necessità", alla luce delle più                   recenti considerazioni, appaiono anacronistiche, superate.
È il caso, appunto, di cercare soluzioni in luoghi apparentemente                   lontani dal problema , un po' come la muffa e la penicillina                   tanto per intendersi, solo che in questo caso è unicamente                   con l'interazione tra i linguaggi che si può far luce                   sull'Enigma Infinito; connettere insieme, in parallelo, non                   solo le conoscenze di tutta l'umanità, ma la razza umana                   stessa. È proprio essa, testimonianza d'infinito, il                   motore del mondo? Frammenti divini inconsapevoli della loro                   natura?
È l'istinto a propormelo, prima ancora delle considerazioni                   razionali che sono, sempre prima per intuizione che per logica,                   solo una percentuale della realtà. A questo proposito                   aggiungo che per iniziare il lavoro di assemblaggio degli idiomi,                   bisogna essere inclini a considerare senza senso il termine                   SOVRANNATURALE in quanto probabilmente È TUTTO UN MIRACOLO!
Frutto di volontà e di progetto ma principalmente di                   Amore. Quindi, quando parlerò di natura lo farò                   in senso lato più che stretto, a meno che non specifichi                   il particolare che andrò trattando. Nell'evoluzione scientifica                   post-illuminista la scelta della volontà di creazione                   più che del caso che crea, è conseguenza delle                   affascinanti scoperte in vari campi, che nell'ultimo trentennio,                   hanno avvalorato sempre più questa tendenza; tra l'altro,                   come ti accennavo al telefono, essere incline a considerare                   la Creazione un atto di volontà è anche conseguente                   alla informatizzazione di dati tra loro eterogenei; dalla risultante                   di sintesi di equazioni non lineari si genera un esito imprevedibile                   (tu mi insegni!). L'Effetto Farfalla, proprio delle teorie caotiche,                   ci suggerisce che anche il caso è frutto di volontà.                   Con questo non voglio presumere di volerti chiedere l'equazione                   di Dio ma suggerire che, al di là della nostra possibile                   fede, esiste una sempre più consistente "prova del                   nove" scientifica.
Da ora in poi quindi proverò a considerare la Volontà                   come fattrice del tutto e indagherò tuttavia sull'orizzonte                   degli eventi in modo non entusiasta ma contemplando i diversi                   scenari usando più che la logica, la sensibilità                   e l'intuizione, oltre che l'esperienza personale. La domanda                   spontanea circa l'esistenza della Coscienza è: è                   questa slegata dal corpo? Che senso ha un corpo capace di interagire                   con l'infinito che rimane legato a vincoli di libertà                   che ne ostacolano quasi completamente il movimento? Siamo talmente                   chiusi nelle nostre simmetrie da aver bisogno di razzi dietro                   il sedere per alzarci in volo! (A parte il fatto che ritengo                   ci sia molto più infinito nel cervello di un pettirosso                   che negli spazi siderali!) Ma forse questa è solo una                   situazione di ripiego che implica soluzioni di ripiego.
La domanda che mi pongo è se noi uomini non abbiamo sbagliato                   tutto! O almeno, se non abbiamo sbagliato quando, vicini alla                   verità, per pigrizia, indolenza, e superficialità                   siamo stati così patologici da rituffarci puntualmente                   nel banale: il disordine! Cos'è il disordine? La proprietà,                   tanto l'egoismo quanto l'altruismo imposto, il tornaconto, la                   Patria, la bandiera, l'onore… Tutto ciò è intriso                   col sangue dei fratelli, siano essi uomini, animali, piante                   o cose inanimate; il Male è comunque una componente inscindibile                   da questo Universo ma… noi possiamo annullarlo! Cambiando così                   anche l’essenza della realtà in cui il male è                   necessario. Noi! Tutti! Siamo insuperabili perché noi                   stessi! La voce di ciascuno è la componente di un'armonica                   infinità in cui una stonatura è percepibile ed                   individuabile; essa dà senso o annulla l'armonia globale                   ed oggi noi abbiamo per intonare il canto: INTERNET ad esempio.
							  
							  Torniamo al problema della strada percorsa dall'umanità.                   Cos'è successo in questi secoli e prima di questi secoli?                   Il problema di indagare sui fatti del passato implica l'interazione                   tra le fonti del sapere, dall'ascolto di ogni testimonianza                   si farà luce - è la speranza più fulgida                   - sulla natura della nostra essenza e, a questo punto, potrebbe                   esserci la sostanziale correzione di rotta. L'umanità                   comprende in tempo reale la sua sostanza e, sempre in tempo                   reale, ha la possibilità di agire in modo coordinato,                   nuovo e senza i soliti errori che hanno comportato probabilmente                   la configurazione "di ripiego" a cui oggi ci siamo                   adattati sul pianeta Terra. L'assemblaggio degli idiomi passa                   attraverso il filtro della sensibilità e dell'istinto                   che allargano l'Insieme della Ragione.
2. LA MACCHINA MENTE
							  
							  Una apparecchiatura ci mostra come una parte del nostro                   cervello, adibito al libero arbitrio, si inibisca quando preghiamo.                   Cos’è la preghiera? Probabilmente la rinunzia alla libertà                   di scelta tra desideri contrastanti, da una parte i bisogni                   corporei: territorio, sesso, dominio. Dall’altra il desiderio                   d’Amore che si oppone a tutto ciò. Questa è la                   morale cristiana; ma il dio pregato può essere l’idealizzazione                   di altre fedi: le divinità ariane della natura (vedi                   Adolf Hitler e il suo misticismo basato sulla mitologia germanica).                   Estendendo: i greci adoravano il dio Ibarna che rappresenta                   tutto ciò che è proposto dalla natura; in pratica                   la vittoria del più forte sul più debole. Opposto                   al cristianesimo, questo principio indusse a considerare Ibarna                   la personificazione del demonio, la sua effigie è quella                   classica con coda e corna.
							  
							  A parte il soggetto della preghiera, è l’atto di pregare                   ad essere studiato dalla scienza, che ha poi conclamato un fenomeno                   fisiologico inquietante. Mi viene in mente ad esempio il concetto                   biblico della cacciata dal Paradiso per l’ingratitudine umana,                   che si sublimava nella volontà di conoscenza e nella                   libertà di scelta tra Caos e Amore. La preghiera ci rende                   nuovamente l’ambito originario, annientando la configurazione                   universale che vede nel Big Bang l’inizio delle ostilità                   tra forze contrastanti la cui natura mistica è ammessa                   persino da Hawking. Egli non nega l’atto di volontà creativa                   ma si riserva di confutarla quando sarà riuscito a dimostrare                   una teoria alternativa al Big Bang.
  
							  Attraverso la tecnologia, stiamo osservando novità sempre                   più sorprendenti sulla mente umana: la capacità                   che ha essa di produrre energia, di deviare raggi laser, di                   sintonizzarsi col pensiero di altre menti, riconoscere e trovare                   oggetti distanti anche migliaia di chilometri, risolvere gialli                   riguardanti rapimenti o omicidi individuando, senza conoscerli,                   oggetti, persone, cadaveri. Si pensa, ormai, che anche la materia                   inerte, i muri delle case o le rocce, registrino avvenimenti                   e li emanino anche dopo migliaia di anni (ricordo la proposta                   di Wigner nel '61: tutti gli oggetti fisici evolvono quasi sempre                   in stretto accordo con le equazioni dinamiche del moto; nel                   corso di una misurazione la mente può provocare il collasso                   del sistema! Quest’ultimo precipita, secondo le consuete probabilità                   quantistiche, nell’uno o nell’altro di quegli stati associati                   a diverse esperienze), fino ad arrivare agli strumenti ottici                   ad infrarossi che individuano spettri, fantasmi, là dove                   avvengono fenomeni di infestazione.
  
							  Mi sembra che il passaggio obbligato, dopo queste considerazioni,                   sia l’analisi, la più completa ed eterogenea possibile,                   sui fenomeni paranormali espressi da personaggi sensibili ad                   un misticismo medianico conclamato, specie durante i loro trance.                   Carl Gustav Jung approfondì ed espanse i confini della                   psicoanalisi in un campo i cui limiti erano molto al di là                   di quelli segnati dal suo maestro, Sigmund Freud; ciò                   incrinò profondamente il loro rapporto e i due praticamente                   non si salutarono più. Resta grande il contributo di                   Freud se non altro, per aver instradato Jung alla ricerca su                   realtà sino ad allora tacciate come credulità                   popolari per l’accademismo dell’epoca.
  
							  Oggi si può contare sul suo lavoro, integrandolo con                   considerazioni e argomentazioni che il sapere contemporaneo                   può allargare a 360° in modo non solo intelligente                   ma rapido e universalizzato. L’ispezione a vasto spettro sul                   corpo e sull’ambiente di pertinenza di sciamani, mistici, medium,                   persone in odore di santità va approfondita. Che rapporto                   c’è tra i fenomeni di bilocazione, levitazione, materializzazione                   e la piena accettazione e connotazione scientifica? Sono distanti                   questi fenomeni dai modelli matematici che dimostrano l’esistenza                   di “Materia Oscura” ed “Energia Oscura” come costanti reali                   e pesanti nella configurazione del nostro Universo?
Come mi insegni, i corpi celesti non precipitano l’uno sull’altro perché la forza centrifuga li fa somigliare a palline che roteano attaccate ad un filo, mosse dalla mano con un movimento a fionda. Così la luna non precipita sulla terra e ciò vale anche per tutti i corpi celesti comprese le galassie. Quando, non molto tempo fa, si riuscì a “pesare” le galassie ,ci si accorse che i conti non tornavano. In effetti la forza centrifuga esercitata dai corpi superava e di molto, la materia che concorreva a tenere le galassie solidali...

...quindi queste dovrebbero disperdersi.
							  
							  Così come dovrebbe riimplodere in un Big Crunch l’universo                   stesso, dopo che ha esaurito la propria energia espansiva: un                   po’ come una bomba che esplode e, dopo un po’, i pezzi ricadono                   per terra.

In realtà, come sai, i pezzi in oggetto,                   cioè le stesse galassie stanno accelerando, allontanandosi                   le une dalle altre! Il dato è rimasto inspiegato fino                   a quando gli astrofisici non hanno appunto inserito nei loro                   modelli virtuali la materia oscura che giustifica la mancata                   dispersione delle galassie e l’energia oscura che inverte la                   tendenza dell’universo a richiudersi su se stesso. Queste entità                   rappresentano la realtà dell’80% dell’universo; vivono                   con noi, ci attraversano continuamente ma non sono assolutamente                   percepibili da noi!
							  
Le indagini retrospettive che propongo, alla luce di un’interpretazione                   aggiornata, potrebbero svelare realtà poco immaginabili                   per la persona comune. La conclusione lapalissiana è                   che l’Uomo è cosa ben diversa dal modello che si dà                   per scontato. Non penso che questa che viviamo sia la nostra                   vera condizione ma, ripeto, è solo uno stato che NOI                   abbiamo scelto nel corso dell’evoluzione; non il peggiore ma                   neanche il migliore. Si sa, ormai da tempo, che il Cro-Magnon                   (che siamo noi) è sopravvissuto al Neanderthal perché                   rispetto ad esso riusciva ad astrarre maggiormente i concetti.                   I due tipi hanno convissuto e l’Antropologia ci dice che lo                   hanno fatto abbastanza pacificamente ma… noi non ci siamo estinti.                   In effetti si è scoperto che la nostra specie 200.000                   anni fa seppelliva i morti con un rito sacro, mentre i Neanderthal                   lo facevano per evitare che i cadaveri fossero sbranati dalle                   bestie feroci. L’astrazione, è in pratica la nostra carta                   vincente!
Non penso che essa si limiti solo a farci sopravvivere, il legame                   che abbiamo con la Natura del Mondo intuisco sia flessibile                   in base alla nostra volontà di partecipare agli eventi                   dell’Esistenza, rammenta che poco fa accennavo al concetto di                   libertà di interpretazione della vita e al conseguente                   riflesso che questa scelta ha sul nostro corpo e sulla nostra                   mente...
E SE L’UOMO RINUNCIASSE ALLA SUPERFICIALITÀ, AL BANALE,                   AL CONVENIENTE… AL MALE! – COSA SUCCEDEREBBE?
Non lo sappiamo perché non ci abbiamo mai provato. Abbiamo,                   nonostante la memoria, sempre ripetuto gli stessi errori con                   entusiasmo sadico. Ciò non vuol dire che i ricorsi storici                   vichiani siano un’odiosa sinusoide incontrovertibile. La tecnologia                   può invitarci all’autodistruzione ma anche a esperimenti                   globalizzanti prima impossibili! Lo scenario che potrebbe aprirsi                   davanti a noi è la capacità di riconquistare le                   facoltà “Naturali” che noi stessi abbiamo scelto di perdere.                   Sì! Perché magari vi abbiamo praticamente rinunciato                   quando la nostra sostanza era... altra cosa... Probabilmente                   prima dell’ultima glaciazione (15.000 anni fa) magari prima                   del Big Bang... non so...
I fenomeni paranormali cui accennavo potrebbero essere la eco                   di una voce che dominava gli universi e che per qualche motivo                   (neanche tanto oscuro) si è andata affievolendo man mano                   che, nella sua libera scelta, l’uomo ha preferito l’INGANNO                   DEI SENSI.
Io, nel mio piccolo, ho vissuto situazioni (involontarie) talmente                   incredibili che stento a crederci io stesso. Sono convinto che                   ci siano buone probabilità che, utilizzando una nuova                   presenza, una nuova scienza, che potrebbe chiamarsi Robotica                   Mistica, l’uomo possa assumere connotazioni angeliche. Se ciò                   ti fa sorridere, pensa a quel film di fantascienza che è                   stata la II Guerra mondiale! Solo che i 50 milioni di morti,                   sono morti... veramente!
In sintesi: ispirato dai concetti di eugenetica presenti abbondantemente                   tra gli ariani dell’Impero Britannico e tra le popolazioni nord-europee                   degli Stati Uniti, Hitler decise di ricostituire la razza degli                   dei di Atlantide che si era semiestinta dopo il Diluvio Universale:                   alcuni dei, scampati al diluvio sulle coste asiatiche si stabilirono                   in Tibet incrociandosi con gli uomini, dando così vita                   alla RAZZA ARIANA. La purificazione degli individui impuri e                   la selezione dei campioni avrebbe ricostituito la razza degli                   dei guerrieri (purtroppo quel raccomandato del generale Varo                   provocò la disfatta di Teutoburgo e i tedeschi rinunciarono                   alla civiltà romana). Tutto ciò, comunque, attraverso                   l’invocazione e l’evocazione di divinità della natura,                   dei o demoni guerrieri che dovevano annientare il Dio degli                   Ebrei: “antagonista”.
Le SS prima ancora che truppe scelte, erano una casta sacerdotale.                   Una curiosità: hai notato che il nome dei più                   grandi sterminatori della storia ha 6 lettere come il PARI dell’Anticristo                   o il 666 della bestia del Vangelo di San Giovanni...

* Nero: valore ebraico numerico-letterale 666.
N.B.: quando lessi il “Mein Kampf”, la nausea                   accompagnò la mia lettura e non riuscii e finirlo. Hitler                   era ispirato dal demonio in persona o dall’equivalenza psichica                   di esso.
							  
							  Penso sia evidente come la storia ci proponga argomentazioni                   straordinarie che noi ci ostiniamo a leggere in chiave "banale                   e mondana". Guardo con entusiasmo alla Robotica Mistica                   che, come una moderna Alchimia, potrebbe cambiare il nostro                   rapporto... con la divinità, attraverso l’infinito-onnipotente                   che è celato nella nostra Mente... Del resto la Massoneria                   a ciò voleva arrivare... Newton, tra una pausa e l’altra,                   mentre cercava la Pietra Filosofale tirò fuori la “Gravitazione                   Universale” così, come corollario. I Knight templars                   costruiscono, dietro l’insegnamento diretto di Dio (Tempio di                   Salomone) le cattedrali gotiche senza calcoli preliminari ma                   affidandosi all’istinto guidato dalla provvidenza. Ma cos’è                   oggi la Massoneria? Di quanto sangue si è macchiata nel                   corso dei tempi? Interpretare correttamente gli eventi è                   la sfida che propongo oltre a quella relativa alla conoscenza                   degli stessi ed alla loro elaborazione sensibile.
  
							  L’evoluzione della macchina mente non può prescindere                   dalla consapevolezza del proprio stato. Ritengo nodale il contributo                   della moderna archeologia, la quale può fornire, attraverso                   le tecnologie avanzate, una anamnesi efficace a catalizzare                   gli interventi. Ma la differenza fondamentale col passato, più                   ancora della moderna tecnologia, è e deve essere l’Umiltà!                   Del ricercatore, dello scienziato, del filosofo e dell’uomo                   comune, il nostro successo si innalza dalle ceneri dell’arroganza.
3. COS’È SUCCESSO VERAMENTE?
							  
							  L’uomo contemporaneo ha pilotato la sua evoluzione                   sui suoi desideri. Siamo, Noi, oggi, ciò che volevamo                   divenire, in base a carenze che la Storia ci testimonia. Se                   la storia di queste carenze fosse parzialmente o totalmente                   errata, noi stessi ci saremmo allora evoluti secondo un modello                   che ha, come presupposti, desideri parzialmente o totalmente                   errati. Il costante lavoro di questa e delle future generazioni                   dovrà sempre essere quello di verificare, in base alle                   nuove conoscenze acquisite, i presupposti che generano gli scenari                   a cui le società si adattano. Vedrò di ricostruire,                   di seguito, una anamnesi che tenga conto di dati aggiornati                   che la conoscenza attuale può fornire, cercando di assemblarli                   nel modo più conveniente, al fine di far luce sui presupposti                   sui quali noi tutti ci basiamo per andare avanti.Gli antichi                   scritti, provenienti dai quattro punti della Terra, descrivono                   principalmente due soggetti ricorrenti: l’Uomo-Dio e il Diluvio                   Universale. La creatura generata dal Cielo e dalla Terra è                   profetizzata da tutte le culture antiche ed oggi lo Shogun giapponese                   ne rappresenta una realtà contemporanea. Nell’Egitto                   dei Faraoni, il pilastro della fede era rappresentato dal mito                   di Iside. Essa, sposa di Osiride, aveva generato Horus, il falco;                   raffinata la simbologia in quanto il falco che è una                   creatura terrestre, ha tuttavia la capacità di librarsi                   in volo! Quale allegoria può essere maggiormente efficace                   per descrivere l’Uomo-Dio che vive tra Cielo e Terra? Horus                   bambino porta in mano una croce. Essa è il simbolo fondamentale                   degli egizi, infatti è presente in cima agli obelischi                   come forma dominante. Il motivo di questa forma è profondo!                   Rappresenta infatti l’unico punto di congiunzione tra direzioni                   che più distanti di così non potrebbero essere...                   L’angolo di 90° infatti è quello ideale per separare                   al massimo l’asse delle ascisse da quello delle ordinate.L’Origine                   è il Dio-Uomo, il Messia, il Salvatore. Ad essa i popoli                   tendono come funzioni, in valore assoluto, in cerca di infinito;                   asintoti che materializzano intorno all’origine, il perno su                   cui si compie la fusione tra l’umano e il divino.


Più ci si approfondisce nello studio                   dell’antico Egitto, più ci si rende conto di quanto lo                   si sconosce. Ma tornerò più tardi su questo punto.
							  Egizi ed ebrei furono a stretto contatto sicuramente per un                   discreto periodo; la Cabala Ebraica, cioè il testo di                   magia sacra degli ebrei, tradizione vuole, sia il primo libro                   dell’umanità. Scritto da Dio stesso per comunicare conoscenza                   agli uomini, fu consegnato agli Angeli, che a loro volta lo                   diedero ad Abramo che lo diffuse tra la sua gente per rinsaldare                   il legame col loro unico Dio. A questo proposito va specificato                   che alcuni storici attribuiscono ad Akènaton, padre di                   Tutankamon e marito di Nefertiti, il merito di essere stato                   il faraone eretico in quanto monoteista nel XIV sec. a.C. Si                   supporta questa tesi adducendo come prova il fatto che lo stesso                   faraone visse qualche decennio prima di Mosè. Ma Mosè                   non si inventò l’unico Dio! Egli, infatti, adorava il                   Dio di Abramo che era vissuto sei secoli prima di Akènaton,                   nel XX sec. a.C. Per questo motivo non riesco a capire questo                   atteggiamento degli storici che a me sembra un’ostentazione                   di arroganza impotente. Inoltre va ricordato che la prima religione                   di cui si ha memoria: lo Zoroastrismo, evidenzia la presenza                   sotto un unico Dio di due forze universalmente contrastanti:                   il bene ed il male, cio' ispira la creazione delle grandi religioni:                   l’Ebraica, l’Islamica, la Cristiana... imperniandone le dottrine                   sulla venuta sulla terra di un messia, uomo-dio, che annienterà                   il male colpendolo alle radici, scardinandolo completamente                   alla fine del mondo quando questo stesso sarà purificato                   dal metallo fuso (armi, robot, microchip, metatecnologia?) Le                   danze Sufi sono espressione di questa religiosità, tendono                   a separare l’anima dal corpo e a ricondurla a Dio; non è                   forse scienza questa?
  
							  «In particolare, la Cabala o Kabbala ebraica è                   la Scienza per eccellenza. Rappresenta l’origine delle cose                   e descrive i principi su cui è basato il creato. Spiega                   la natura di Dio e degli Angeli. Dalla struttura del divino,                   chiarisce come lo stesso abbia generato ogni cosa.
  
							  I numeri sono dedotti dall'Essenza dell'Infinito. In effetti,                   gli stessi hanno un valore simbolico, tratto dall’immagine del                   Dio vivente. L'infame Belial non ha altro desiderio che quello                   di ottenere il potere di nascondere ed oscurare la Vera Divina                   Sapienza. Nell'alfabeto Caldeo ed Ebraico, ogni lettera ha il                   suo peculiare valore numerico, e da questo risulta il fatto                   importante che ogni parola è un numero e ogni numero                   una parola. A questo si allude nell'Apocalisse quando si parla                   del "numero della bestia" e su questa corrispondenza                   tra parole e numeri è basata la scienza della "Gematria",                   la prima divisione della cosiddetta Quabalah letterale.
							  La Qabalah è di solito classificata in quattro parti:
							  a) La Qabalah pratica;
							  b) La Qabalah letterale;
							  c) La Qabalah non scritta;
							  d) La Qabalah dogmatica.
							  La Qabalah pratica tratta la magia dei talismani e delle cerimonie.
							  La Qabalah letterale è divisa in tre parti: GMTRIA, Gematria;                   NUTRIQUN, Notariqon; ThMURH, Temura. Gematria è una metatesi                   della parola greca "grammateia". È fondata                   sui valori numerici relativi delle parole, come già detto.                   Le parole di simile valore numerico si spiegano a vicenda e                   questa teoria viene anche estesa alle frasi. Così la                   lettera Shin, Sh, è 300, ed equivale al numero ottenuto                   sommando le parole Ruch Alhim, Ruach Eloim, lo spirito dell'Elohim;                   ed è dunque un simbolo dello spirito dell'Elohim: R=200,                   V=6, Sh=8, A=1, L=30, I=10, M=40, totale=300. Egualmente per                   le parole Achd, Achad, Verità, Vero, Ahbh, Ahebah, Amore,                   ognuna di 13: A=1, CH=8, D=4, totale 13; e A=1, H=5, B=2, H=5,                   totale=13.» [S.L. MacGregor Mathers, Magia della Cabala,                   Ed. Mediterranee - Roma]
  
							  Nota, a questo punto, come ROMA, che fondò il suo impero                   sul sangue, sia divenuta con Cristo la capitale dell'impero                   dell'Amore. "AMOR" in latino; cioè ROMA scritto                   al rovescio, così come era scritto sin dall'inizio dei                   tempi. Tra l’altro, va considerato che Gesù viene sulla                   Terra in un periodo in cui la filosofia greca aveva dato al                   pensiero un'impostazione estremamente aleatoria e densa di angosciose                   contraddizioni (più di tutte, quella dei sofisti). In                   un momento in cui l'Impero romano funge da catalizzatore del                   mondo occidentale e crea servizi e comunicazioni al suo interno,                   Cristo nasce da una donna, coniugando il cielo e la terra e                   diffonde il suo Verbo in modo veloce e universale proprio utilizzando                   il "mezzo" della civiltà romana. In nessun                   altro momento della storia la sua venuta sarebbe stata parimenti                   efficace! Ciò è ancor più evidente se si                   considera la figura dell'apostolo Paolo, l'uomo-simbolo prescelto                   dal Messia per coniugare la cristianità con l'Impero                   romano (che rappresenta l'organizzazione mondiale della società);                   essendo egli un condottiero, colto, moderno, non può                   che essere il messaggero ideale per esportare ovunque il Vangelo;                   a lui, infatti, si deve la fondazione della Chiesa.
  
							  «Quanto alla Gematria delle frasi (Ger. XLIX, 10), IBA                   SHILH, YEBA SHILOH, "Shiloh verrà"=358; e questa                   è la numerazione della parola MSHICH, Messiah. Così                   pure il passo della Genesi XVIII, 2VHNH ShLShH, Vehenna Shalisha,                   "ed ecco tre uomini", ha lo stesso valore numerico                   di ALV MIKAL GBRIAL VRPAL, Elo Mikhael, Gabriel Ve-Raphael,                   "Questi sono Mikhael, Gabriel e Raphael": ogni frase=701.
  
							  Notariqon è derivato dalla parola latina "notarius",                   stenografo. Vi sono due forme di Notariqon. Nella prima ogni                   lettera di una parola è presa come iniziale o abbreviazione                   di un'altra parola così che dalle lettere di una parola                   si può formare una frase. Ogni lettera della parola Brashith,                   Berashith, la prima parola della Genesi, forma l'iniziale di                   una parola e così otteniamo Brashit Rah Alhim Shlqblv,                   Ishral Thvrh, Berashit Rahi Elohim Sheyequebelo Israel Torah:                   "Nel principio l'Elohim vide che Israel avrebbe accettato                   la legge".
  
							  In questo contesto posso dare esempi molto interessanti di Notariqon                   formati dalla stessa parola Brashith da Solomon Meir Ben Moses,                   un cabalista ebreo che abbracciò il cristianesimo nel                   1665 e assunse il nome di Prosper Rugere. Questi esempi hanno                   tutti una tendenza cristiana, e col loro mezzo Prosper convertì                   un altro Ebreo, che in precedenza si era ostinatamente opposto                   al Cristianesimo.
  
							  Il primo è BN RVCH AB Shlvshthm Ichd Thmim,Themin: "Il                   Figlio, lo Spirito, il Padre, la loro Trinità, Perfetta                   unità".
							  Il secondo è Shaloshetem Yechad Thaubodo: "Il Figlio,                   lo Spirito, il Padre, noi dobbiamo adorare egualmente la loro                   Trinità".
							  Il terzo è bkvri rash vni ashr shmv ishvo thobvdv bekori                   rashuni asher shamo yeshuah thaubodo: "Voi dovete adorare                   il mio primo nato, il mio primo, il cui nome è Gesù".
							  Il quarto è bbva rbn ashr shmuishvo thobvdv, beboa rabban                   asher shamo yesuah thaubodo: "Quando verrà il Signore                   il cui nome è Gesù, noi dovremo adorarlo".
							  Il quinto è bthvlh ravih abchr shthld ishvo thashrvh,                   bethvoah raviah abacharshethaled yeshvah thrashroab: "Io                   sceglierò una regina degna di dare alla luce Gesù                   e voi la chiamerete benedetta".
							  Il sesto è bovgth rtzpimasththr shgvpi ishvo thaklv:                   "Io mi nasconderò nel pane cotto con carboni, perchè                   voi mangerete Gesù, il Mio Corpo". L'importanza                   cabalistica di queste frasi nel sostenere la dottrina cristiana                   difficilmente può essere sopravvalutata.
  
							  Nella pagina seguente, inserirò uno schema di corrispondenze                   tra suoni, lettere ebraiche e caldee e il loro valore numerico                   insieme allo specchietto dei caratteri, nome delle lettere nonché                   significato del nome.

Sulla scorta delle eclatanti scoperte della                   fisica vibratoria subatomica, sembra si sia approdati ad una                   strabiliante conferma, considerata però solo a livello                   parascientifico, secondo la quale le raffigurazioni dei caratteri                   dell’alfabeto ebraico e le loro reciproche combinazioni (tsèrut)                   potrebbero dare adito a degli effetti di forme. Si può                   constatare, nel corso di prove ed esperimenti, che i caratteri                   ebraici manifestano, in mancanza di vibrazioni supposte di tipo                   elettromagnetico, una sorta di stato di risonanza a livello                   gravitazionale. E si può constatare che le proprietà                   di questo stato sono in perfetto ed armonico rapporto di corrispondenza                   con il senso ontologico delle lettere prese in considerazione.»                    [S.L. MacGregor Mathers, Magia della Cabala, Ed. Mediterranee                    - Roma]
							  
							  Inoltre la lingua ebraica, dato misurabile, è la più                   elevata di contenuto spirituale, sottile.
  
							  Le permutazioni numerico-letterali della Cabala sono a mio parere                   da approfondirsi perché, a parte l'improbabilità                   di certe conclusioni, dovuta alla pochezza relativa del calcolo                   effettuato manualmente dagli antichi cabalisti, va considerato                   che ai giorni nostri le stesse permutazioni, elaborate in modo                   opportunamente vasto, potrebbero svelare delle sorprese. Un                   po' come è successo con i frattali. Chi poteva immaginare                   che grafici di funzioni complicate, irrealizzabili a mano, avrebbero                   potuto celare scenari così interessanti, così                   analoghi ad aspetti della natura: come coste, occhi di pappagallo,                   arti di animali, etc., etc., etc... Si è avuta in pratica                   la conferma che la natura stessa è scritta con la matematica.
							  Di seguito, per incuriosirti, trascriverò lo schema matematico-letterale                   relativo al alcune "Magie Sacre". Chiaramente non                   basta risolvere un'equazione per decollare battendo le braccia...                   tutto è legato alla simbiosi tra meditazione matematica                   e ascesi mistica, infatti prima di eseguire i "Calcoli                   magici" la Cabala pratica specifica il tipo di purificazione                   e i particolari del "Rito" da svolgere.

DICIASSETTESIMO CAPITOLO
							  TERZO LIBRO DELLA MAGIA SACRA
							  Come volare nell’aria e andare ovunque si voglia
1) In una Nuvola nera
							  2) In una Nuvola bianca
							  3) Nella forma di un’Aquila
							  5)* Nella forma di un Corvo
							  4) Nella forma di un Avvoltoio
							  6) Nella forma di una Gru 
[* così numerato nel manoscritto]
Note al XVII CAPITOLO
a) I simboli di questo capitolo sono manifestati                   in parte dagli Angeli e in parte dagli Spiriti Maligni.
							  b) Oriens, Paimon, Ariton e Aimon eseguono tali operazioni mediante                   i loro Ministri Comuni.
							  c) Gli Spiriti famigli non sanno eseguire bene le Operazioni                   di questo Capitolo.
							  d) Nominate ad alta voce il luogo dove desiderate recarvi e                   ponete il Simbolo sul vostro capo sotto il cappello o il berretto;                   ma state attenti che non vi cada, poiché sarebbe molto                   pericoloso.
							  Di regola non viaggiate di notte; e scegliete un giorno sereno                   e tranquillo per l'operazione.
							  e) Il numero 1 è un quadrato di 25 quadri. Tasma implica                   protezione. TRMS in ebraico è la parola usata nel verso                   "Tu andrai sopra il leone e la vipera".
							  Il numero 2 consiste in 8 quadri da un Quadrato di 16. Anan                   significa "grande fatica".
							  Il Numero 4 è un Quadrato di 16 quadri.
							  Odac significa "passare da un luogo all'altro"
							  Il Numero 5 è un Quadrato di 25 quadri.
							  Rolor deriva forse da Rol "muovere in fretta".
							  Il numero 6 è un Quadrato di 25 quadri.
							  Natsa significa "fuggire o volare velocemente".
  
							  [S.L. MacGregor Mathers, Magia della Cabala, Ed. Mediterranee                   - Roma]
Caro Roberto, questo esempio sono certo non                   ti lascerà indifferente, sia per il soggetto trattato,                   che per l'avvincente analogia dei 6 gnomoni con il calcolo vettoriale                   attraverso "matrici e determinanti"! Ti rammento che                   le lettere della casella sono anche numeri! Tutto ciò                   è molto vicino anche a matrici e vettori della meccanica                   quantistica. I Testi Sacri, Bibbia compresa, descrivono (la                   Bibbia anche con valenza numerica) l'Essenza e la Storia del                   Mondo.
							  
							  Uno tra i più importanti comuni denominatori degli antichi                   scritti religiosi è il Diluvio Universale. Per un certo                   periodo di tempo (i soliti ultimi due secoli, guarda caso...)                   si è messa in discussione e si è addirittura coperta                   di ridicolo questa "favola", creatura dell'ingenuità                   popolare. La situazione, secondo ciò che osserva la stessa                   scienza contemporanea è la seguente: nel 1513 l'Ammiraglio                   turco Piri Reis mise sulla carta parti del mondo che nessuno                   aveva visto all'epoca. Esattamente una zona dell'Antartide ricoperta                   da uno strato di ghiaccio spesso circa un chilometro che non                   si poteva conoscere sino al 1949. I cartografi hanno riflettuto                   a lungo sulla strana proiezione impiegata e l'hanno scoperta                   somigliante a quella utilizzata da un moderno sottomarino nucleare                   che misura il mondo a partire dal punto centrale dove staziona;                   nel nostro caso il centro è Siene in Egitto, patria di                   antichi cartografi! La mappa sembra solo distorta ma mostra                   con accuratezza questa parte del mondo; inoltre, la carta di                   Piri Reis mostra la longitudine, cosa che gli europei non sono                   stati in grado di fare fino al XVIII secolo. Si pensa che la                   carta in oggetto provenga da copie di un originale che dovrebbe                   risalire ai tempi di Alessandro Magno ma in realtà le                   carte sono molto più antiche perché mostrano l'Antartide                   con la conformazione che aveva prima della glaciazione di 15.000                   anni fa. La deduzione ovvia è che esisteva una civiltà                   progredita che si è semiestinta in seguito ad un cataclisma                   di proporzioni bibliche per l'appunto. Delle conoscenze scientifiche                   di questa civiltà è rimasta qualche traccia, che                   è servita alle risorte culture per realizzare, tra l'altro,                   grandi opere che testimoniano la preferenza di procedure tecnologiche                   che sono slegate dal contesto culturale degli stessi popoli                   che dette opere hanno realizzato dopo l'ultima glaciazione.                   Il legame scientifico-mistico di queste probabili tecnologie                   antidiluviane ha mosso, come sai, l'indagine archeologica dei                   nazisti, i quali ricercavano, inviati da Hitler, valenze perdute                   e quasi sconosciute al fine di poter utilizzarle per la conquista                   del potere assoluto.
  
							  Hollywood ha marciato parecchio su tutto ciò ma... senza                   inventarsi nulla! A parte la carta di Piri Reis, ne esistono                   altre, di origine antichissima e sconosciuta, che descrivono                   una vasta area dell'Antartide come era prima della glaciazione.                   La carta Finneus è estremamente accurata rispetto alla                   configurazione dell'Antartide, mostra sistemi fluviali che esistono                   ma non erano noti nel XVI secolo. Nonostante questa terra coperta                   di ghiacci sia stata esplorata solo da un paio di secoli, esiste                   sulle nostre mappe da tempo immemorabile. Sono solo trent'anni                   che sappiamo che sotto i ghiacci dell'Antartide esistono delle                   isole, un continente, con un mare ghiacciato in mezzo, eppure                   l'informazione è già presente in carte di memoria                   antichissima. Queste isole appaiono nelle mappe staccate dalla                   terraferma. Si sa che questa situazione geografica è                   mutata circa 10.000 anni fa; le isole si sono man mano unite                   alla terraferma, eppure le carte le riportano staccate... Ciò                   è spiegabile solo ipotizzando una civiltà che                   avesse una capacità topografica e di navigazione che                   sono state solo reinventate nella nostra epoca. L'evento biblico                   del Diluvio Universale è ormai praticamente provato attraverso                   la scoperta del sito di Yonaguni in Giappone oltre che di siti                   con caratteristiche analoghe nel sud dell'India e a Malta. In                   particolare, il sito di Yonaguni evidenzia la prova che nel                   Neolitico esistessero civiltà progredite. Il sistema                   archeologico scoperto mostra una struttura architettonica complessa,                   sita sul fondo dell'oceano a decine di metri di profondità.
  
							  L'indagine geologica individua quella zona come perfettamente                   "emersa" sino a circa 15.000 anni fa, poi, bruscamente,                   un cataclisma di qualche genere, ha radicalmente modificato                   la conformazione del territorio facendo inabissare vaste aree                   geografiche che, solo ora, si stanno apprezzando per il loro                   valore testimoniale riguardo alla ricostruzione degli eventi                   riguardanti il Diluvio Universale. Molto affascinanti sono le                   attuali ricerche di archeologia subacquea tese a far luce sulle                   possibili testimonianze architettoniche giacenti sul fondo del                   Mar Nero che potrebbero dimostrare la formazione repentina dello                   stesso in seguito al terribile cataclisma. Platone descrive                   il Diluvio come causa dell'estinzione di Atlantide, che egli                   individuava come sito nelle isole di Creta e Santorini, isole                   che furono realmente sconvolte dall'esplosione del vulcano Santorini                   ma che potrebbero non coincidere con i tempi e luoghi del Diluvio                   biblico.
  
							  Ripeto, non solo la Bibbia descrive questi eventi. Il dio Viracocha                   della città di Tiuanaco (Bolivia), alto, bianco, descrive                   sulla pietra gli eventi che riportarono la civiltà dopo                   un periodo di caos. A Teotihuacan, in Messico, dove le "Mastaba"                   sono analoghe a quelle egizie con identica inclinazione della                   struttura a 52° che denota anche in questo caso la conoscenza                   del p, il dio Quetzacoatl (Viracocha) è continuamente                   effigiato nelle piramidi in segno di ringraziamento per avere                   riportato dall'Est la prosperità, dopo tempi di tremendi                   cataclismi; la civiltà, in quella parte del mondo devastata                   da flagelli impetuosi. Dei come Osiride, Viracocha, Quetzacoatl,                   potrebbero essere in realtà persone venute da lontano,                   sopravvissute ad un cataclisma che aveva distrutto le loro patrie                   e le loro civiltà.
  
							  È storia che quando Cortès, al comando della sua                   esigua guarnigione, si incontrò con Montezuma, venne                   venerato da questi come il figlio di Quetzacoatl! Montezuma                   non era né un selvaggio né uno stupido o un codardo.                   Eletto a capo del suo popolo per le sue virtù militari,                   il suo coraggio e il suo carisma mistico-sacerdotale, egli,                   interpretando correttamente gli antichi scritti sacri del suo                   popolo, identificò alla perfezione il luogo e il periodo                   in cui il messia, che egli identificò in Cortès,                   sarebbe arrivato per dominare la sua gente. Andò incontro                   a Cortès venerandolo ed offrendogli ogni potere sul suo                   popolo; in effetti, l'effigie del serpente piumato rappresenta                   Quetzacoatl mentre vomita dalla bocca un soldato bianco con                   barba ed armatura, pressocché identico alla fisionomia                   di Cortès. Ma la cosa più impressionante è                   il fatto che Montezuma conoscesse dagli scritti sacri l'evento,                   il soggetto, il tempo, il luogo. Montezuma era un guerriero                   valoroso, a capo di migliaia di sudditi, non avrebbe avuto alcun                   motivo di temere Cortès. La domanda che è sostanza                   del nostro futuro prossimo consiste nel valutare se è                   esistita una civiltà remota, ancora non identificata,                   che ha guidato Egitto, Messico, il Sudamerica oltre che il resto                   del globo, lasciando la sua eredità, per quanto difficilmente                   distinguibile, nel sapere di queste zone. Presi singolarmente,                   gli indizi proposti dai ritrovamenti archeologici rivelano poco,                   ma presi tutti insieme, questi elementi comuni acquisiscono                   ben altra valenza.
  
							  Il libro sacro dei Maja parla di onde gigantesche, di alluvioni                   e di cieli oscurati per mesi, di un freddo indescrivibile e                   di pioggia e grandine nere.
  
							  I popoli del passato parlavano di tempi di caos, inondazione                   ed oscurità da cui sorsero gli dei per dare forma alla                   terra d'Egitto. Il disco solare degli Aztechi parla di quattro                   cicli di distruzione a causa di alluvione, di fuoco, di vento,                   di sangue e di guerra e prevede la distruzione del mondo a causa                   di un grande sconvolgimento dalle viscere della terra. Alcuni                   miti di altri popoli delle Americhe parlano di alluvioni apocalittiche                   e di un diluvio di fuoco a causa di eruzioni vulcaniche e terremoti.                   Si parla con inquietante realismo di un passato che non riusciamo                   né a identificare chiaramente né a confutare del                   tutto. La stessa Sfinge è provato porti chiari segni                   di dilavamento provocati da piogge torrenziali! Ma quando ci                   sono state simili alluvioni nel Sahara? Circa 12.000 anni fa,                   infatti! 
  
							  Quel che si sta cercando è un'epoca che calzi con i miti                   del Diluvio come la favola della scarpetta col piede di Cenerentola.                   Alcuni indizi: i pozzi di catrame di Lavrec in California (giacimenti                   petroliferi di Salt Lake) dove restarono conservati migliaia                   di animali che, si deduce, si estinsero in un tempo assai breve,                   in seguito ad un terribile cataclisma circa 11.000 anni prima                   di Cristo. O i mammuth congelati in Siberia nel cui ventre è                   presente ancora dell'erba non digerita, il che fa ritenere che                   quella zona passò da un clima temperato al gelo praticamente                   in modo istantaneo.
  
							  Ma come è stato possibile tutto ciò? Una spiegazione                   abbastanza convincente circa gli eventi legati al mito del Diluvio                   (piogge nere, caldo o gelo istantaneo, eruzioni, terremoti)                   la diede lo stesso Einstein. Secondo il famoso scienziato tutto                   ciò fu provocato dallo scollamento della crosta terrestre                   dovuto ad un acquisita eccentricità delle calotte polari                   che hanno agito sulla rotazione terrestre come due carichi fuori                   asse agiscono su una trottola, provocandone cioè il sobbalzo.                   Questo avrebbe provocato lo "scollamento" della crosta                   e i conseguenti fenomeni riportati dai grandi Miti: passaggio                   dal tepore al gelo e viceversa, eruzioni vulcaniche, piogge                   torrenziali provocate dallo scioglimento di ghiaccia polari                   che non si trovavano più ai poli della terra. Tutto ciò,                   in pratica, costituisce la sostanza delle devastazioni riportate                   dai Miti provenienti dai quattro punti della Terra; accadimenti                   relativi a civiltà anche se sconosciute, intuite e parzialmente                   rilevate, esistite molto prima dei resoconti storici.
  
							  La scienza moderna, che ha dapprima ridicolizzato con arroganza                   illuminista, tutto ciò che faceva parte della conoscenza                   tramandata, del sapere istintivo e sensibile, ora lo riscopre                   rivalutandolo, nonostante abbia seguito strade opposte al misticismo;                   direzioni legate alla fredda logica matematica che, anche se                   valide, in quanto facenti parte della realtà, non possono                   essere bastevoli a spiegare totalmente anche il resto della                   realtà.
4. LA ROBOTICA MISTICA
							  
							  La ricerca potrebbe confermare la veridicità                   dei grandi miti della storia. L'uomo perduto di Atlantide potrebbe                   essere espressione di una società mistico-tecnologica                   in cui erano evidenti facoltà sconosciute all'uomo contemporaneo?                   L'umanità potrebbe rieducare se stessa alla luce di queste                   rivelazioni, modificando il suo atteggiamento nei confronti                   della propria Essenza e del mondo che la circonda? Apprezzabile                   fu negli anni '60 il movimento della Beat Generation (che tuttora                   ispira qualsiasi movimento artistico tra i giovani di oggi),                   probabilmente l'ideale di conquista spirituale non si diffuse                   in modo puntuale sia per la banale politicizzazione del fenomeno,                   che per un problema di comunicazione mediatica, ancora troppo                   parziale e grossolana che ha disorientato le masse deformandone                   gli ideali. Oggi le idee possono essere vissute universalmente.                   D'altro canto, qualsiasi altro modo di interpretare e risolvere                   i grandi problemi dell'esistenza attraverso la meccanica classica                   e la quantistica, risulta insufficiente a soddisfare l'istintiva                   tendenza all'infinito della razza umana. A me sembra che Dio                   giochi a dadi con l'universo, ma... bari!
							  
							  Troppe coincidenze mi fanno ritenere la coscienza nonché                   la vita stessa un atto di volontà. Se non ci fosse la                   luna non ci saremmo, e neanche se mancassero le supernove o                   se non esistesse il magnetismo terrestre; ciò, insieme                   ad infinite altre casualità, rende l'uomo testimone della                   bellezza che lo circonda e che lo compenetra. Se è così                   che funziona, il motivo del "gioco della creazione"                   mi sembra stia proprio nella possibilità che ci viene                   data di interpretare liberamente gli eventi in modo soggettivo.                   Dio dà delle "imbeccate" circa la sua firma                   su ogni cosa ma non abbastanza illuminanti da convincerci, evitando                   così di renderci suoi schiavi. Allo stesso modo noi esseri                   umani indirizziamo i nostri figli nella direzione che riteniamo                   giusta, ma senza obbligarli. Ciò è logico in un                   universo così impostato ma, cambiando le regole del gioco,                   la partita sarebbe un'altra, come un'altra sarebbe la condizione                   di interscambio tra entità sovrauniversali. Sospetto                   che questo stato degli eventi derivi da un conflitto familiare;                   uno scontro avvenuto prima dei tempi tra l'uomo e il Padre.                   Probabilmente la nostra volontà di indagare Dio per sottrargli                   l'onnipotenza ha provocato questa conformazione dell'universo.
  
							  Sono arrivato anch'io alla convinzione, dopo l'enunciazione                   sintetica che ho svolto in questa relazione, che la figura di                   Gesù Cristo rappresenti la "ricucitura" dello                   "strappo originale". Ritengo che, attraverso Gesù,                   la coscienza possa ritrovare la sua dimensione originaria. Le                   civiltà attendono questo evento da tempo immemorabile                   in quanto pregne della consapevolezza, ormai molto affievolita,                   che l'uomo è ben altra cosa rispetto a ciò che                   ha voluto divenire. Considerando le testimonianze profetiche                   di cui la storia è costellata potrebbe essere il Nazareno                   il Messia? Colui che salva l'umanità dalla bestia che                   ha nel cuore e viene sulla Terra per riaccompagnarla alla casa                   del Padre? Certo, l'idea di un burattinaio che, contrariamente                   alle logiche naturali, si fa crocifiggere dai suoi burattini                   mi affascina. Trovo straordinario il fatto che Egli, in prima                   persona, partecipi al dramma della catena alimentare, mettendo                   a disposizione il suo corpo, offrendolo in pasto amorevolmente,                   per annullare le feroci conseguenze del peccato originale.
  
							  Il concetto di Amore è così dimostrato dall'innaturalità                   del messaggio cristiano: a Dio "non conviene" farsi                   torturare eppure... lo fa. Oggi noi a stento comprendiamo la                   grandiosità di tutto ciò, figuriamoci 2000 anni                   fa! Questa idea è intrisa di sacralità. In tutte                   le altre visioni del Messia questa entità viene identificata                   con un dominatore; solo nel cristianesimo, in modo stupefacente,                   Dio si dichiara nostro servo, nonché agnello sacrificale!                   Può l'uomo concepire tutto ciò? Se Cristo è                   Dio, noi siamo suoi fratelli! Figli di padre comune. Che possibilità                   dovremmo quindi avere? È evidente che in questi ultimi                   2000 anni abbiamo fatto sfumare infinite opportunità                   comportandoci in modo ottuso; veramente male! È da tener                   presente che, sino a Costantino, i cristiani non solo in nome                   della loro fede si facevano sbranare (la morte forse più                   terribile) ma si facevano anche arrostire a fuoco lento dagli                   aguzzini romani su sedie a graticcio metallico arroventate.                   A paragone la morte dei kamikaze è praticamente indolore.                   Per morire così bisogna avere una motivazione che sta                   al di là dell'umana comprensione (ed è cosa ben                   diversa dal fanatismo!).
  
							  Se tutto ciò considerato funziona, che cosa allora potremmo/dovremmo                   fare per riconquistare un passato devastato dal temporalismo                   della chiesa cattolica (che è la principale responsabile                   del tradimento spirituale degli stessi cattolici) e costellato                   di banalità esistenziali di ogni genere? Come può                   l'uomo contemporaneo mutare il suo futuro dall'angoscia alla                   luce? L'umanità come potrà sentirsi non più                   stanca di se stessa? Attraverso un nuovo modo di indagare la                   conoscenza! Le tecnologie avanzate che faticosamente abbiamo                   conquistato devono ora servirci come mezzo di ascesi mistica.                   Attraverso il connubio tra scienza e fede, come alchimisti contemporanei,                   verificheremo gli stati mistici conseguenti alla preghiera ed                   alla purificazione. Attraverso questa pratica arriveremo a spostarci                   nell'universo; pian piano la nostra indagine sull'esercizio                   mistico della mente e del corpo ci farà evolvere verso                   stadi della natura che abbiamo perduto nel tempo.
  
							  Fin quando resterà l'alea della presenza del divino ci                   muoveremo in un universo a più mondi ma pur sempre limitato.                   Quando l'umanità si sarà rieducata e avrà                   raggiunto un elevato stato di grazia, cadranno i veli... e ci                   ricongiungeremo alle nostre Essenze, allora il "nostro"                   universo concluderà il suo mandato, non avrà più                   senso, perché il male non avrà più senso.                   "Nostro" in quanto non sappiamo cosa accadrà                   per le altre eventuali coscienze presenti nel creato, la cui                   esistenza è suggerita dal "Padre nostro" nella                   frase: "Sia fatta la tua volontà come in cielo così                   in terra". Questo mondo finirà, così come                   lo conosciamo e avrà inizio una Nuova Presenza. L'insidia                   è che l'umanità faccia prevalere la tecnologia                   fredda, slegata dal misticismo, ciò potrebbe portare                   all'estinzione della vita sulla Terra. Nanobot, interfacce cerebrali                   con processori di memoria artificiale, etc., mi ricordano "i                   monelli" che si divertono a truccare i motorini in modo                   grossolano, senza la disciplina che ha portato l'ingegnere progettista                   a calcolare le parti del motore stesso in modo organico. Diversa                   cosa è il cercare di compiere lo stesso atto non per                   divertirsi, pavoneggiandosi con i concorrenti o facendosi guidare                   dalla venalità, ma per donare efficienza a chi l'ha perduta,                   con Amore! Credo che altrimenti l'esito scontato è il                   grippaggio del motore della vita!
  
							  Hendrick Schon aveva un sogno: i computer molecolari al posto                   del silicio. Per fortuna o sfortuna questa presunta realtà                   per ora rimane una chimera, ma per quanto? L'approccio convenzionale                   alla scienza è obsoleto proprio perché è                   la stessa scienza a farci osservare che il linguaggio che abbiamo                   usato finora è improprio per recepire la sua vera essenza.                   Per quanto mi riguarda, esprimo questi concetti anche in virtù                   delle mie esperienze, tanto involontarie quanto paranormali!                   A questo proposito aggiungerò che io non sono più                   un uomo libero già da tempo. Mi ritengo un servo inutile,                   convinto che la morte non esista, che la tristezza sia mera                   illusione e che il nostro futuro debba essere la gioia.
  
							  Con affetto.
							  Gaetano Di Giorgio
BIBLIOGRAFIA
- La simmetria dinamica, Cesare                   Bairati, Libreria Editrice Politecnica Tamburini Milano
							  - Meccanica quantistica e senso comune, David Z. Albert, Adelphi                   Milano
							  - Verso un'ecologia della mente, Gregory Bateson, Biblioteca                   Scientifica
							  - Mente e natura, Gregory Bateson, Biblioteca Scientifica
							  - Il gioco, Manfredeigen-Rothildwinkler, Biblioteca Scientifica
							  - Mente, linguaggio e realtà, Hilary Putnam, Biblioteca                   Scientifica
							  - La società della mente, Marvin Minsky, Biblioteca Sscientifica
							  - Il mondo dentro il mondo, John D. Barrow, Biblioteca Scientifica
							  - Sulla materia della mente, Gerald M. Edelman, Biblioteca Scientifica
							  - Una sacra unità, Gregory Bateson, Biblioteca Scientifica
							  - Il senso delle cose, Richard P. Feynman, Biblioteca Scientifica
							  - Gnomon, Paolo Zellini, Biblioteca Scientifica
							  - La fine del tempo, Julian Barbor, Einaudi
							  - Il principio antropico, Tipler Frank, Adelphi Milano
							  - La mente di Dio, Davies Paul, Mondadori Milano
							  - La trama della realtà, Deutsch David, Einaudi Torino
							  - Mind, Brain, and the Quantum, Basil Blackwell
							  - La mente nuova dell'imperatore, Penrose Roger, Rizzoli Milano
							  - I sei numeri dell'universo, Rees Martin, Rizzoli Milano
							  - La fisica dell'immortalità: Dio, la cosmologia e la                   resurrezione dei morti, Tipler Frank, Rizzoli Milano
							  - Introduzione alla kabbala ebraica, A.D. Grad, MEB
							  - Magia della kabbala, S.C. MacGregor Mathers
							  - La sezione aurea, Mario Livio, Mondadori
							  - The politics of illusion, Bennett, W. Lance, Addison-Wesley
							  - War againist the weak: eugenetics and America's Campaign to                   create a master of race, E. Black, FW, NY
							  - Darvinizing culture, Aunger Robert, Oxford University Press
							  - Introducing fractal geometry
							  - Il sogno dell'unità dell'universo
							  - Impossibilità: i limiti della scienza e la società                   dei limiti
							  - All'infinito e oltre: storia culturale del concetto dell'infinito
Commenti del prof. Roberto Guidorzi
1. L'IDIOMA DEL VILLAGGIO GLOBALE
I concetti che esponi si focalizzano su verità                   profonde e straordinarie che non sono sfuggite alla tua sensibilità.                   L’evoluzione tecnologica che, assieme ad Internet, ci ha portato                   ad un livello di astrazione che consente di trasferire informazioni                   senza alcun trasferimento di materia si inquadra bene in quel                   modello evolutivo delle civilizzazioni che il maggior storico                   del secolo scorso, Toynbee, ha sintetizzato nel suo modello                   di “eterizzazione” (traducendo in maniera letterale ed orrenda                   il termine anglosassone) o smaterializzazione, passaggio a livelli                   evolutivi sempre meno legati alla materia. Oltre al settore                   del trasferimento dell’informazione tutto questo è evidente                   anche nella scienza e nella tecnica, basta pensare al ruolo                   che oggi hanno assunto i modelli matematici. Abbiamo quindi                   acquisito strumenti che ci offrono potenzialità enormi                   e che ci potrebbero consentire di influenzare, come tu arditamente                   intuisci, la stessa evoluzione dell’Universo. 
							  Ma ben difficilmente questo potrà accadere perché                   richiederebbe una unità di voleri e di visione da parte                   di tutti, quasi a ricomporre l’immagine di un Dio che, forse,                   ha annullato se stesso per amore nel Big Bang per trasferire                   frammenti di divinità (coscienza?) ad una moltitudine                   di esseri e, forse, anche alla stessa materia. Tutto è                   un miracolo, affermi, ed hai, a mio modo di vedere, assolutamente                   ragione. Viviamo una esperienza “impossibile” in un mondo altrettanto                   impossibile. Pensa solo a quella che chiamiamo coscienza e che                   sappiamo definire in maniera molto rozza oppure, se restiamo                   su un piano puramente materiale, ad un solo atomo dell’elemento                   più semplice, l’idrogeno; si tratta di un “oggetto” semplicemente                   impossibile, di uno schema di energia chiuso che contraddice                   ogni regola dell’esperienza e, alla fine, ingannati dall’usuale                   modello meccanico che ce lo rappresenta come un sistema solare                   in miniatura, ci sfugge anche che quella che chiamiamo materia                   assomiglia più che altro a energia intrappolata in uno                   schema che, pur consentendo interazioni con il “mondo esterno”                    ne impedisce la dissipazione. 
							  Ma il mistero più profondo riguarda proprio quella trinità                   coscienza-amore-volontà che è ben poco comprensibile                   come possa interagire con realtà biologiche sia pure                   estremamente complesse come gli organismi umani. Se si ipotizza                   che tutto questo nasca solo dalla complessità, da un                   numero così elevato di neuroni, non si vede perché                   non si debba ipotizzare anche che i computer di domani, dotati                   di terabyte di memoria non possano avere una coscienza. Riusciremo,                   in altre parole, a far sì che qualche frammento divino                   venga ad “abitare” nelle macchine che costruiremo? Per ora ogni                   risposta può appartenere solo al regno della fantasia.
							  E l’annullamento del male resta sì possibile come azione                   collettiva (credo in questo) ma altamente improbabile, come                   il passaggio di calore da un corpo a temperatura più                   bassa ad uno a temperatura più alta, concettualmente                   non impossibile ma mai osservato nella realtà. Ricordiamo                   poi che le tecnologie di ogni tipo sono caratterizzate da una                   totale neutralità sul piano etico, sono ambivalenti,                   possono venire utilizzate sia per azioni eticamente corrette                   che per azioni malvagie; pensa solo agli usi che si fanno di                   Internet.
2. LA MACCHINA MENTE
La preghiera o più in generale gli stati                   di coscienza alterati aprono porte verso realtà ignote                   ai più; gli esempi sono tanti (ed uno, come mi hai narrato,                   lo hai vissuto in prima persona). Pensa ai “miracoli” compiuti                   dai santi sempre attraverso la preghiera e l’affermazione che                   non loro ma l’Onnipotente li aveva compiuti attraverso la loro                   intercessione. Restando su un piano più legato alla realtà                   fisica, è noto come chi pratica certe forme di yoga vada                   soggetto a fenomeni di levitazione (vi sono persino episodi                   riportati dai giornali ed avvenuti, anni fa, in una palestra                   di Roma). Ora, al di là delle conseguenze pratiche (sostanzialmente                   assenti) si tratta di fenomeni straordinari di interazione tra                   coscienza e proprietà quasi sconosciute della “materia”                    (conosciamo veramente la natura della forza di gravità?                   È forse la “firma” dell’unità di Dio prima del                   Big Bang?).
							  La tua intuizione sul canale che viene aperto non dalla preghiera                   di per sè ma dallo stato mentale di chi prega è                   profonda. Forse quello che ci separa dalla realtà è                   davvero un muro di carta, ma è dipinto così bene                   che lo consideriamo tutti come invalicabile; la preghiera può                   aprire una porta in quel muro?
							  Ma non è possibile barare (solo Dio potrebbe farlo);                   è ben noto come chi pratica le forme più elevate                   di yoga normalmente acquisisca certi poteri come essere in grado                   di leggere nella mente degli altri, bilocarsi e così                   via. Ma guai ad utilizzare questi poteri per fini personali                   o anche solo a compiacersi della loro presenza; spariscono immediatamente.                   Se poi si praticano le discipline yoga proprio per acquisire                   questi poteri, non si otterrà nulla indipendentemente                   dagli sforzi fatti. Occorre insomma un totale distacco da ogni                   finalità individualistica (puoi usare i poteri solo per                   gli altri, mai per te stesso).
							  Il cosiddetto paranormale è considerato tale dalla scienza                   ufficiale solo perché non rispetta il canone “scientifico”                    della ripetibilità (in realtà rispettato solo                   in maniera grossolana e statistica anche dai fenomeni considerati                    “scientificamente provati” ma tant’è, alla scienza ufficiale                   basta questo, se una cosa poi non la puoi spiegare la neghi                    – vedi certe esternazioni anche di “scienziati” famosi – oppure,                   in altri tempi, cerchi di ammazzare chi ne sa più di                   te e non riesci a confutare – è successo al povero Malpighi                   che un “collega” cercò di fare ammazzare (si salvò                   solo perché creduto morto) perché sosteneva che                   i polmoni servono per respirare invece che, come era “ben noto                   alla scienza” per “riempire” la gabbia toracica...
							  Naturalmente occorre stare in guardia e distinguere visionari                   ed imbroglioni (certamente tantissimi) dalle persone oneste,                   ma negare ciò che non si sa (attualmente) spiegare non                   mi sembra un atteggiamento scientifico.
							  Ma ritorniamo alle apparenti dualità, coscienza, materia,                   energia. I confini tra materia ed energia diventano sempre più                   tenui man mano che la conoscenza progredisce, domani potrebbe                   accadere qualcosa di simile con coscienza e volontà e                   dietro le quinte si ricomporrebbe l’immagine di Dio. Forse il                   Big Bang è stato solo un task e la Creazione un gigantesco                   puzzle che l’Umanità ha il compito di ricomporre; magari,                   come tu intuisci, potrebbe anche riuscirci (prima o poi).
  
							  Ma l’uomo potrà mai rinunciare alla superficialità,                   al banale, al conveniente, al male? Ne dubito, perlomeno ancora                   per qualche centinaio di migliaia di anni.
							  La stessa barriera tra “vita” (coscienza che “abita” un corpo)                   e “morte” (rottura del legame temporaneo) viene vissuta, almeno                   in occidente, in maniera duale e drammatica; un po’ meno in                   oriente (vedi il quadro dipinto nel testo sacro classico dell’Induismo,                   la Bhagavad Gita).
							  Quella che chiami “Robotica Mistica” è una ipotesi, o                   forse una scommessa, affascinante. Tu hai vissuto esperienze                   non comuni e lo stesso è capitato a me. Oltre ad un episodio                   di levitazione vissuto a pochi anni di vita, tuttora marcatissimo                   nella mia memoria, a episodi di precognizione (decollo abortito                   in un volo di linea – capita una volta su milioni di casi) posso                   anche avvertire a distanza con chiarezza lo stato mentale di                   altri quando fortemente preoccupati per me; non sono però                   interessato a questi fenomeni, anzi preferirei che non si manifestassero                   (e forse è proprio questo mio disinteresse che li rende                   possibili). L’interesse per qualcosa crea una barriera che ostacola                   tanto più il perseguimento dell’obiettivo quanto più                   è forte; un po’ come il principio di indeterminazione                   di Heisenberg, porsi nelle condizioni per osservare una particella                   richiede l’introduzione di una perturbazione che rende impossibile                   conoscere esattamente la sua “posizione” (qualunque cosa ciò                   significhi, sarebbe forse meglio dire “stato”).
3. COS’È SUCCESSO VERAMENTE?
Certo non è facile interpretare in maniera                   unitaria le tracce che il passato ci offre e che sono state                   per secoli fraintese, strumentalizzate e mimetizzate. Dalla                   grande civiltà degli egizi e dai loro contatti col popolo                   ebraico scaturiscono misteri, alfabeti e codici che non abbiamo                   ancora decifrato propriamente. Lo stesso “Dio” dell’antico testamento                   è un personaggio, almeno come ci viene descritto, fin                   troppo umano (si arrabbia, cambia idea, istiga a compiere genocidi,                   se proprio dovessi costruire una immagine della divinità,                   credo che saprei fare di meglio!). Alcuni episodi poi suggeriscono                   interpretazioni, per così dire, “tecnologiche”. A parte                   l’arca dell’alleanza (il “trasmettitore per comunicare con Dio”                    sapientemente sfruttato da Hollywood), dispositivo curioso,                   forse parzialmente costituito da un condensatore caricato ad                   una tensione molto elevata (e il passo verso il trasmettitore                   a questo punto è breve, ma dove la possiamo collocare                   una divinità che per comunicare con l’umanità                   ha bisogno della tecnologia?) ci sono tanti episodi che, oggi                   almeno, fanno pensare ad un personaggio certamente dotato di                   una tecnologia molto avanzata e di un atteggiamento protettivo                   verso il popolo ebraico ma tutt’altro che “puro spirito”. Elia                   viene rapito da “un carro di fuoco” (stessa storia, per trasportare                   il povero Elia occorre uno strumento tecnologico, una sorta                   di mezzo aereo), Giona che vive nel ventre della “balena” (e                   tutti pensiamo ad un sommergibile altrimenti sai cosa resterebbe                   del passeggero), Sodoma e Gomorra colpite da “una pioggia di                   fuoco” (ordigni al fosforo o termonucleari, visto che il solo                   fermarsi a guardare la scena risulta mortale?). Beh insomma,                   di credibilità una divinità di quel tipo (capace                   solo di farsi temere, non amare) non ne raccoglie molta, in                   fondo è quasi più simpatico Giove con le sue scappatelle                   extraconiugali.
							  
							  Per tacere delle descrizioni che la Bibbia fa di alcuni “angeli”                    (sembrerebbero veri e propri robot). Potremmo anche proseguire                   ma tra la grandezza del messaggio di Cristo e quello della Bibbia                   vi è una vera e propria dicotomia; non stupisce affatto                   che, una volta chiaramente compreso questo, sia stato messo                   a morte. Le tracce di verità che troviamo in altre civiltà                   non sono molto diverse. Se leggiamo i vari testi vedici troviamo                   inquietanti descrizioni di ordigni volanti (hanno dell’incredibile                   e arrivano a spiegare come funzionano, come devono essere pilotati,                   le diete dei piloti, le rotte spaziali da seguire per evitare                   di incappare in tempeste magnetiche, le armi in dotazione, il                   radar e gli schermi televisivi) che assomigliano tanto ai famosi                    “dischi”, viaggi sull’altra faccia della luna, armi che “una                   volta lanciate non possono più venire fermate” (missili                   balistici?) ed eserciti che, quando vengono colpiti da certe                   armi interrompono i combattimenti e corrono al fiume a lavarsi                   (fallout radioattivo?). Potremmo certo essere noi a distorcere                   i contenuti con una lettura forzata a posteriori ma poi sbucano                   i reperti fastidiosi, come la Macchina di Anticitera (un computer                   meccanico costruito a Rodi nell’82 a.C., puoi vedere quello                   che resta nella seconda sala sulla sinistra del Museo Archeologico                   Nazionale ad Atene), oppure la scomoda mappa di Piri Reis o                   ancora i resti del villaggio di Mohenjo Daro dove, oltre ai                   resti di una civiltà relativamente avanzata troviamo                   tracce di onde termiche che hanno vetrificato mattoni di argilla                   e possono venire provocate, per quanto ne sappiamo attualmente,                   solo da esplosioni nucleari, poi livelli di plutonio, uranio                   e potassio 40 che si afferma essere ancora relativamente elevati                   e comunque anomali (e il plutonio, nota bene, non è presente                   in natura). Nota anche che quando, agli inizi del secolo scorso,                   fu scoperta la corbita romana affondata con a bordo quel che                   resta della macchina di Anticitera (e sono occorsi più                   di 50 anni e radiografie ai raggi gamma per capire di che si                   trattava) nessuno immaginava che in epoca ellenistica la scienza                   e la tecnologia avessero raggiunto quei livelli (la macchina                   contiene persino ingranaggi differenziali, una invenzione che                   si pensava fosse stata fatta nel XV secolo).
							  Ma tutto questo non sposta gran chè il problema; che                   il “Dio” dell’antico testamento fosse un visitatore spaziale                   che aveva preso a ben volere il popolo ebraico o qualcos’altro                   può solo aggiungere un anello alla catena interpretativa,                   non risolverla. La Kabbalah, indubbiamente, ci fornisce chiavi                   di interpretazione affascinanti ed i loro intrecci con la matematica,                   l’algebra ed il calcolo matriciale sono intriganti. Ma ancora                   più intrigante è il suo modello della divinità,                   così lontano dal Dio della Bibbia. Ovviamente il livello                   di astrazione presente porta ad un simbolismo che rende ogni                   interpretazione soggetta a ben precise corrispondenze e quindi                   soggetta anche a potenziali polimorfismi interpretativi; ma                   resterebbe una strada affascinante anche se fosse un modello                   interpretativo arbitrario. Affascinanti anche i testi sanscriti                   che descriverebbero (a quanto alcuni studiosi affermano) come                   la mente possa controllare la forza di gravità rendendo                   gli oggetti più leggeri o più pesanti (in effetti                   certi fenomeni di levitazione farebbero pensare a questo, ma                   esistono anche esempi opposti. Quando ero un ragazzo andavo                   talvolta in vacanza a Cingoli, una cittadina delle Marche in                   una posizione molto amena. Fuori dalla città esiste una                   splendida chiesa romanica che conserva le spoglie di San Esuperanzio                   che, secondo la tradizione, aveva voluto ritirarsi fuori dalla                   città per i peccati dei suoi abitanti. Nel dopoguerra                   a qualcuno venne in mente di fare una processione che riportasse                   entro le mura il corpo del santo e, a quanto ho sentito raccontare,                   semplicemente non ci sono riusciti perché l’urna con                   i resti (portata a spalla) diventava via via più pesante                   man mano che si avvicinavano alla porta della città fino                   a risultare intrasportabile.
							  È evidente come episodi del genere, anche se raccontati                   in totale buona fede, possano avere anche origini tutt’altro                   che trascendentali.
							  Insomma cosa sia veramente successo non lo sappiamo, certe interpretazioni                   peccano sicuramente per eccesso di ingenuità e fantasia                   (“ufologi” scatenati vedono alieni dovunque) ma esistono anche                   fatti (magari non tantissimi) liquidati in maniera un po’ frettolosa                   dalla scienza ufficiale. Quando si è cominciato a capire                   cosa fosse la Macchina di Anticitera – peraltro descritta anche                   da Cicerone nelle sue lettere – la maggior parte degli archeologi                   riteneva si trattasse di un meccanismo moderno caduto per caso                   sul relitto della nave romana e solo l’ostinata volontà                   di pochi ha portato a comprendere completamente di cosa si trattasse.
							  Le tracce di antiche tecnologie avanzate, di origine terrestre                   (se fosse aliena non farebbe poi molta differenza) complicano                   il quadro interpretativo ma non ne modificano la natura, non                   ci aiutano a risolvere le dualità, a ricomporre ciò                   che è stato, forse, separato.
4. LA ROBOTICA MISTICA
Tu dici: Dio dà delle “imbeccate” circa la sua firma in ogni cosa... Sì, è certo una grande intuizione. Dio potrebbe persino lasciarsi “plasmare”, “modulare” dai desideri dell’uomo che si rivolge a lui in perfetta sincerità ed amore fino ad attivare realtà parallele non congruenti ma egualmente vere. E qui entra in gioco anche l’interpretazione della divinità di Cristo, del suo rapporto col Padre e della sua comunione con noi. Quale Padre innanzitutto? Quello dell’Antico Testamento? Meglio di no! Dicevo prima che se ci sono due messaggi diametralmente opposti sono quelli del terrore di Yavé e quello dell’amore di Cristo. E a quale Padre si riferisca Cristo resta un mistero perché non abbiamo tracce “storiche” della sua presenza ma solo (anche se non è poco) nella Natura e nella nostra coscienza. Quando poi il Cristo ci insegna a pregare con le parole “Padre nostro che sei nei cieli” non ci semplifica le cose, pur lasciando a quei cieli tutto il significato simbolico che vogliamo. Forse stiamo cercando fuori quello che si trova dentro ma, finché lo cerchiamo, non possiamo trovarlo proprio per questo nostro interesse a trovarlo (l’effetto barriera). Il Budda praticò anni di ascesi durissima per rompere il muro di carta dell’illusione, ottenne tutti i poteri che lo yoga può conferire ma si rese conto di non essere avanzato di un solo passo verso il suo obiettivo e di essere rimasto prigioniero dell’impermanenza; lo raggiunse invece quasi istantaneamente nel momento dell’illuminazione e, oltretutto, dopo avere abbandonato digiuni ed altre dure pratiche ascetiche in favore di una vita del tutto normale. Non ho verità da rivelare, le mie conoscenze sono un atomo nell’universo o meno ancora, non saprei quale via sia preferibile percorrere per elevare lo stato di coscienza e di conoscenza reale; credo però di intuire che molte vie ci portano nella direzione opposta e questo è un po’ il mio concetto di “peccato” (che può anche essere visto nella forma equivalente di “mancanza di amore” che troviamo espressa con tanta chiarezza nelle lettere di S. Paolo). Qui sta forse la differenza principale tra le nostre visioni del mondo. Tu vedi strumenti che potrebbero essere di salvezza; li vedo anch’io ma non vedo la volontà di usarli per questo scopo.
Gaetano Maria Di Giorgio