Gaetano Di Giorgio
Questo giugno 2016 è illuminato da un sole tranquillo                   che deve la sua quiescenza ad un bioritmo che con oscura sincronizzazione                   si lega agli altri eventi del non solo sistema solare.
Le fasi periodiche di attività del Sole provocano, così                   come per ora, la diminuzione del campo magnetico dell'astro,                   ciò permette il libero flusso di raggi cosmici sul nostro                   sistema terra.
Quando gli stessi, per lo più protoni ad alta energia,                   investono nell'atmosfera le molecole di ossigeno biatomico,                   le ionizzano, provocando piogge di particelle cariche che facilmente                   si combinano con i protoni che provengono dal cosmo formando                   molecole d'acqua.
Questa almeno la mia supposizione; che i raggi cosmici provochino                   nuvole attraverso la ionizzazione delle molecole d'ossigeno                   e' assodato; ma io suppongo che i protoni galattici diventino                   essi stessi dapprima idrogeno e quindi acqua e ciò in                   quanto gli sciami di elettroni provocati dall'impatto tra gli                   stessi raggi cosmici e le molecole di ossigeno dovrebbero legarsi                   sia alla materia terrestre che ai protoni esogeni al nostro                   sistema, generando così atomi di idrogeno che, nel vortice                   caotico del bombardamento cosmico, finirebbero o per unirsi                   all' ossigeno formando nuova acqua o resterebbero in sospensione                   nell'atmosfera o ancora raggiungerebbero il suolo, aggiungendosi                   alla materia esistente (ricordo che un protone ha una massa                   atomica circa 1600 volte quella di un elettrone, quindi è                   notevolmente consistente).
Questo processo in realtà dura da circa quattro miliardi                   di anni, da quando cioè il pulviscolo stellare che oscurava                   il cosmo, per l'effetto gravitazionale ha cominciato a compattarsi                   formando pian piano il nostro pianeta che, nel tempo, così                   come un aspirapolvere cosmico, ha ripulito lo spazio intorno                   ad esso, permettendo alla luce di rischiararlo ("[1] In                   principio Dio creò il cielo e la terra. [2] Ora la terra                   era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo                   spirito di Dio aleggiava sulle acque. [3] Dio disse: «Sia                   la luce!». E la luce fu.", così come riporta                   la Genesi).
Oggi, il fenomeno da me ipotizzato, che riguarderebbe la crescita                   costante di acque e terre sul pianeta per via sia dei raggi                   cosmici che di altro materiale pellegrino non rappresenterebbe                   altro che il pallido continuum della formazione della Terra                   dalla polvere di stelle; la prova di quanto affermo è                   confrontabile con l'ultima ricerca della NASA (anno 2011) diretta                   dal prof Xiaoping Wu, volta a verificare l'eventuale crescita                   della Terra; il nostro pianeta è infatti dimostrato cresca                   di 0.1 mm di raggio annui.
Ad oggi non possiamo verificare la crescita di raggio in ere                   remote.
Superfluo aggiungere che l'erosione costiera e l'innalzamento                   dei mari potrebbero dipendere non solo da parametri climatici.
Gaetano Maria Di Giorgio